Attenzione: giocatore trasferito al Livorno in Serie B il 19 agosto
Sbarcato nella città di Romeo e Giulietta lo scorso febbraio, Armando Vajushi ha dimostrato tutta la sua ambizione già dal giorno della presentazione ufficiale alla stampa: “Mi ispiro ad Hazard”. Niente male per un ragazzo di soli 23 anni (classe 1991). Albanese con passaporto bulgaro, Vajushi è un jolly della trequarti: predilige giocare da ala sinistra, ma può interpretare anche il ruolo di trequartista o posizionarsi sulla fascia opposta. Dotato di un fisico alto (1.80 m), ma asciutto, Vajushi è un esterno veloce, molto abile nella corsa e nei tagli, specialmente dalla fascia sinistra verso l’area di rigore. Bravo a concludere sia di destro, che di sinistro (bellissimo il gol segnato con la maglia della sua Nazionale contro il San Marino, il primo del video in fondo alla pagina), ha dimostrato anche buona propensione al colpo di testa. Se riuscirà a capire il calcio italiano (e a mettere su qualche chilo), potrà diventare un’arma importante per il Chievo e una spina nel fianco per le difese avversarie.
Cresciuto nelle giovanili del Vllaznia Shkodër, la squadra della sua città, Vajushi ha fatto il suo debutto nel calcio professionistico nel 2009, diventando presto un punto di riferimento della squadra e attirando su di sé le attenzioni di altri club. Nel gennaio 2012, infatti, viene acquistato dai bulgari del Litex Lovech: in tre stagioni e mezza colleziona 86 presenze e 22 reti. Parallelamente, fa parte delle Nazionali albanesi dall’Under 19 alla selezione dei grandi, con cui debutta nel 2011 (amichevole persa 4-0 contro l’Argentina). Per il suo primo e finora unico gol in Nazionale, invece, bisogna attendere il 2014, quando segna il momentaneo 2-0 contro il San Marino in amichevole.
Lo prendiamo a Fantacalcio? Per ora no, a meno che non sia l’ottava scelta del reparto e in ogni caso sarebbe una scommessa azzardata. Vero che nel 4-4-2 di Maran potrebbe benissimo agire da esterno sinistro di centrocampo, ma l’impressione è che il ragazzo abbia bisogno di tempo per ambientarsi. Quanto di buono fatto vedere in Albania e Bulgaria (non solo in termini di gol, ma anche di assist: ben 23 nel campionato bulgaro) ha bisogno della controprova del campo italiano, che nonostante sia a Verona da febbraio, ancora non è arrivata. Meglio dunque attendere il debutto e magari farci un pensierino nelle successive aste di riparazione.