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Un tuffo dove l’acqua è più blu

O meglio, dove l’acqua ha il color delle medaglie mondiali: color oro e color bronzo, come le tre medaglie vinte da Tania Cagnotto, la nostra Italia che ride ai mondiali di nuoto a Kazan, in Russia.

La piccola Tania, veterana della disciplina, ci ha regalato ancora sorrisi, come quasi ogni volta che si presenta sul trampolino, che sia da 1 o da 3 metri. Tra lei e la gloria eterna nella specialità si sono sempre messe di mezzo le sue avversarie cinesi, troppo precise, troppo robotiche, troppo impostate per non dominare nei tuffi.

Ma, un paio di giorni fa, per una volta, la forza di volontà e la bravura di Tania hanno avuto la meglio ed è arrivato l’oro mondiale nel trampolino da 1 metro, il primo dopo 9 ori europei e tanti — troppi — piazzamenti sull’ultimo gradino del podio nei mondiali contro le temibili atlete cinesi.
L’altro ieri e ieri ha replicato nei 3 metri e nei 3 metri misto con altre due ottime prove, portando a casa gli ennesimi bronzi della sua carriera, accompagnati dallo stesso sorriso raggiante visto dopo il primo oro vinto.

Il primo e, si dice, probabilmente l’ultimo: Tania pare che sia all’ultimo mondiale disputato, con l’intenzione di partecipare alle Olimpiadi di Rio nel 2016 e poi smettere lì, magari vincendo una medaglia olimpica che manca al suo ricchissimo palmarés.
Magari arrivando dietro alle cinesi, magari no, ma sempre con la consapevolezza di aver dato tutto.

Sarebbe il coronamento perfetto della carriera di questa ragazza, tanto piccolina di statura quanto grande nella storia di questa disciplina. La parte bella dell’Italia sportiva, così lontana dalle polemiche, dal gossip e dai capricci di tanti suoi colleghi del nuoto. Viva Tania, viva l’Italia.