Milan, riecco Ménez: “Mihajlović mi ricorda Spalletti. Dobbiamo puntare il più in alto possibile”

Jérémy Ménez torna a parlare e lo fa in un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport di questa mattina. Il francese, uno dei pochi a salvarsi nell’ultima disastrosa stagione rossonera, ha parlato del suo primo anno al Milan e del futuro, da Siniša Mihajlović al suo probabile nuovo ruolo sul terreno di gioco.

Il bilancio della mia prima stagione è negativo perché non siamo arrivati in Europa. A livello personale è stato l’anno migliore per me, ma non mi basta segnare: per me conta di più fare un assist a un compagno se può essere utile per la vittoria della squadra. Io egoista? Date un’occhiata a quanti assist ho fatto in carriera da quando avevo 18 anni – spiega l’ex Roma e PSG – Il mister mi ricorda Luciano Spalletti. Di lui ho avuto subito una buona impressione, stiamo lavorando tanto e bene, sia da un punto di vista fisico che tattico. Il Milan deve sempre puntare il più in alto possibile e noi che andiamo in campo abbiamo l’obbligo di dare tutto per provare a qualificarci per la prossima Champions, provando ad arrivare ancora più in alto in classifica: la Juve resta una grandissima squadra e noi dobbiamo avere rispetto per i bianconeri e per quello che hanno fatto in questi anni. Ma il calcio si gioca sul campo e i pronostici sono fatti per essere smentiti. Qui sto bene e non ho intenzione di andarmene, a differenza di quanto dicono i giornalisti inglesi e francesi. Punto a ripetermi e a migliorare. Quanto al ruolo, dietro alle punte o spostato sulla sinistra non fa differenza, mi piacciono entrambi”.

Su Ibra, Bacca e Luiz Adriano, Ménez ha infine dichiarato: “Ibrahimovic? Trasformerebbe la squadra: fa tanti gol, vuole sempre vincere e ti porta a fare sempre di più, è uno dei più forti del mondo. I miei rapporti con lui erano ottimi e sarei contento se venisse qui. Il colombiano lo conoscono tutti, ha segnato tanti gol con il Siviglia. Luiz Adriano ha aiutato parecchio lo Shakhtar anche in Champions, speriamo si ripeta anche con noi“.