Nonostante le buonissime prestazioni fornite dalla Giamaica nel corso della competizione, è stato ancora il Messico (che non vinceva dal 2011) a vincere la Gold Cup 2015, battendo in finale 3-1 proprio i giamaicani.
Per scegliere la TOP 11 abbiamo tenuto conto soprattutto dei voti assegnati dalla squadra di MondoPallone durante le gare, ma ci siamo basati anche sui premi assegnati dalla CONCACAF e sulle statistiche.
I calciatori sono stati schierati in un 4-3-3, modulo secondo noi più congeniale a rappresentare in campo gli undici migliori giocatori della competizione. Ecco chi, secondo noi, hanno fatto vedere le cose migliori durante la competizione.
Portiere: Brad Guzan (USA, Aston Villa) – Premiato come miglior portiere dalla CONCACAF, lo statunitense ha dimostrato tutte le sue qualità. Eccezionali tutte le sue parate dalla prima all’ultima partita, tutte fondamentali affinché i suoi compagni restassero a galla. Il cammino degli USA è dipeso molto da lui, anche se ulteriori limiti della squadra ne hanno impedito di classificarsi oltre il quarto posto.
Terzino destro: Paul Aguilar (Messico, América) – Senza ombra di dubbio il miglior interprete del suo ruolo in tutta la competizione. Ha fornito discrete prestazioni, difendendo molto bene e soprattutto rendendosi decisivo in zona gol: oltre alla rete messa a segno contro Trinidad&Tobago, ha fornito diversi assist ai compagni di squadra, molti di questi frutto dei suoi cross provenienti dalla destra.
Difensore centrale: Román Torres (Panama, Millionarios) – Il ruolo costantemente apparso più in difficoltà in tutta la competizione è stato quello del difensore centrale. Torres però è stato uno dei pochi distintosi per la sua costanza di rendimento. Decisivo in difesa, permettendo anche grazie alle sue prestazioni di concludere senza grossi passivi la competizione, ma anche pericoloso in attacco: suo il gol contro il Messico nella tanto contestata semifinale.
Difensore centrale: Omar Gonzalez (USA, LA Galaxy) – Stesso discorso di Torres, considerata la generale mediocrità nell’interpretare il ruolo. Fondamentale in copertura, nonostante qualche cartellino di troppo risulta impeccabile. Si dimostra anche pericoloso nelle azioni offensive e una dimostrazione lo è la rete siglata dal difensore nel quarto di finale disputato contro Cuba e vinto 6-0.
Terzino sinistro: Kemar Lawrence (Giamaica, New York Red Bulls) – Il miglior terzino sinistro della competizione. Interpreta bene il ruolo, impeccabile in fase difensiva, costante nel rendimento, sforna anche diversi assist, peccato solo non abbia segnato nessun gol. Ma va bene così.
Centrocampista: Garath McCleary (Giamaica, Reading) – Nella fase a gironi è forse l’elemento decisivo che ha portato la compagine giamaicana a fare così bene. Segna anche due reti. Nella fase a eliminazione diretta il suo apporto non manca, anzi: crea numerose palle gol e fa segnare anche gli altri. Ma soprattutto si dimostra costante nel rendimento, nonostante la difficoltà di alcune partite.
Centrocampista: Michael Bradley (USA, Toronto FC) – Il capitano statunitense è il fulcro del gioco della sua squadra. All’esordio è provato da Klinsmann come trequartista (non il suo ruolo naturale, ma comunque ben figura fornendo anche un assist a Dempsey), poi torna a giocare regista. Imposta benissimo, sforna diversi assist ma soprattutto ha ottimi tempi di inserimento che gli permettono di siglare due reti. Peccato solo abbia avuto un leggero calo nelle ultime due gare, ma si è dimostrato il miglior interprete del ruolo nella competizione.
Centrocampista: Andrés Guardado (Messico, PSV Eindhoven) – Nominato miglior giocatore del torneo dalla CONCACAF, è il trascinatore del Messico. Decisivo dalla prima all’ultima gara, è implacabile: segna sei reti e sforna numerosi assist, oltre alle numerose belle giocate sfoderate: in sole due parole, Andrés Guardado.
Attaccante: Jesús Corona (Messico, Twente) – Nominato miglior giovane della competizione, si dimostra decisivo ogni volta che viene chiamato in causa. Nelle gerarchie parte dietro Peralta e Vela, ma si trova a giocare da titolare la finale, in cui mette a segno il suo unico gol nella competizione. Discrete le sue prestazioni, a gara in corso è sempre riuscito comunque a dare il suo apporto.
Attaccante: Oribe Peralta (Messico, América) – Offre qualità e quantità alla squadra, soprattutto grazie alla sua esperienza. Con Vela e Corona forma un super attacco, nonostante l’assenza per infortunio di Hernández. Segna in totale 4 gol, anche in finale, in cui risulta decisivo: è una delle punte di diamante della compagine messicana, che alla fine si è dimostrata la migliore.
Attaccante: Clint Dempsey (USA, Seattle Sounders) – Con sette reti a referto, è il capocannoniere della competizione. In più di un’occasione si dimostra decisivo, anche con qualche assist. L’asse Bradley-Dempsey per gli USA è fondamentale, ma qualcosa sembra essersi inceppato nelle ultime due partite, che comunque non screditano quanto di buono ha fatto vedere il centravanti statunitense.
Panchina
Portiere
Guillermo Ochoa (Messico, Málaga) – Ordinaria amministrazione per il portiere messicano. Qualitativamente, forse, sarebbe pure superiore allo statunitense Guzan, ma, forse perchè la sua squadra ha subito decisamente poco, è stato realmente poco impegnato.
Difensori
Miguel Layún (Messico, Watford) – Costante nel rendimento, ma nella nostra TOP 11 non trova spazio a causa delle prestazioni, molto sorprendenti considerati i pronostici della vigilia, del giamaicano Lawrence. Si tratta comunque di un buon giocatore.
Timothy Chandler (USA, Eintracht Francoforte) – Si dimostra davvero un buon terzino destro. Purtroppo per lui, però, non arriva ai livelli del messicano Aguilar, nonostante diverse prestazioni convincenti e diversi assist sfornati.
Centrocampisti
Jobi McAnuff (Giamaica, Leyton Orient) – Si dimostra tra i migliori dei suoi, giusto una spanna sotto il connazionale McCleary. Segna una sola rete, ma crea numerose palle gol e sforna diversi assist. Inoltre le sue prestazioni sono state davvero convincenti.
Rodolph Austin (Giamaica, Leeds) – Parliamo di un gran centrocampista. Un gol, diversi assist, prestazioni più che soddisfacenti, tante palle gol create: senza ombra di dubbio si tratta di uno dei migliori interpreti del ruolo. E sicuramente, se non ci fosse stato Bradley, sarebbe entrato nella TOP 11.
Attaccanti
Giles Barnes (Giamaica, Houston Dynamo) – 2 gol segnati, tante belle giocate, diversi assist, capacità di mettere davanti la porta i propri compagni di squadra. Parliamo di un buonissimo centravanti, un attaccante moderno. Peccato si sia svegliato solo nella fase a eliminazione diretta.
Luis Tejada (Panama, Juan Aurich) – Si tratta di una delle sorprese di questa edizione della Gold Cup. Offre diverse buone prestazioni ed è fondamentale per la sua squadra, mettendo a segno 2 reti e trascinandola fino alle semifinali, quando è sbattuto fuori dall’arbitro a causa di un’espulsione.