In Ungheria la decima gara del Mondiale di Formula 1 si rivela prodiga di emozioni, a cominciare dal ricordo per Jules Bianchi. Con una partenza sbalorditiva, le due Ferrari prendono la testa della corsa, mentre Hamilton, costretto nelle retrovie per un fuoripista, è costretto a dover rimontare per raggiungere le prime posizioni. Vettel, dopo una competizione condotta tutta in testa, vince il Gran Premio, mentre Hamilton, solo sesto, resta comunque solo in testa al Mondiale, poiché Rosberg non va oltre l’ottavo posto. Prima vittoria in Ungheria per il tedesco e primo podio per un pilota russo.
A pochi minuti dalla partenza, gli occhi di tutti non sono puntati sulle vetture schierate alla partenza, bensì sui piloti che, abbracciati e schierati in cerchio, ricordano Jules Bianchi, scomparso da pochi giorni.
Il doveroso omaggio al collega termina nella commozione generale, ma The show must go on e le monoposto si schierano presto sull’asfalto, preparandosi a una partenza che, su un circuito dove da sempre i sorpassi sono molto difficoltosi, rimane uno dei momenti topici della gara.
Al via subito un colpo di scena: la partenza viene abortita per un errato piazzamento sulla griglia di Felipe Massa. Si procede a nuovo giro di ricognizione, che verrà scalato dal numero di giri in gara e i piloti provvedono nuovamente a schierarsi. Le sorprese non sono finite: al secondo start infatti le Ferrari infilano le Mercedes con un avvio entusiasmante. Hamilton parte lento e Vettel è lesto ad approfittarne. Il grintoso tedesco supera entrambi i rivali della Mercedes, tallonato da Räikkönen che, con un sorpasso risoluto su Rosberg ha agguantato la seconda posizione.
Le prime curve per Hamilton sembrano essere un incubo, come dimostra l’inaspettato fuori pista che lo costringe a rientrare nelle retrovie. L’inglese comincia una rimonta che, nel giro di pochi giri, lo porta al sesto posto.
Primo pit stop al 14esimo giro per la Williams, con Bottas, che opta per una strategia con le tre soste.
Problemi sulla vettura di Räikkönen: pare che la camera sull’ala della vettura si stacchi e rimbalzi in pista. A molti tifosi ferraristi le immagini riportano alla memoria quanto accaduto a Monza nel 1995, quando la videocamera sulla monoposto di Jean Alesi si staccò colpendo l’anteriore sinistra dell’altra Ferrari guidata da Gerard Berger. Il finlandese non sembra aver riportato danni, al contrario di Perez che, a causa di un contatto con Maldonado, esce di pista rientrando al 15esimo posto. Già venerdì, durante le prove libere, il pilota della Force India era stato protagonista di un contatto pericoloso con il venezuelano, terminato in un incidente spettacolare, ma, fortunatamente, senza conseguenze.
Dal 20esimo giri cominciano i pit stop per i protagonisti della gara. In sequenza si fermano Rosberg, Hamilton, Vettel e Räikkönen, la cui vettura sembra non essere stata danneggiata dall’infortunio occorso pochi giri prima. Le posizioni restano invariate, con le due Ferrari a guidare la gara e le Mercedes che, per la prima volta in stagione, non sembrano irraggiungibili.
Lewis Hamilton prosegue intanto la sua rimonta e al 34esimo giro raggiunge il quarto posto e si avvicina la compagno di squadra Rosberg, il quale gira su tempi piuttosto lenti rispetto ai rivali. La Ferrari di Räikkönen, attorno al 41esimo giro, evidenzia un calo di potenza preoccupante. Il finlandese conclude il 42esimo giro in 1’30”, mostrando chiaramente un problema al motore. Nel frattempo Hülkenberg, per un cedimento dell’ala anteriore, esce di pista finendo contro le barriere.
La Virtual Safety Car congela le posizioni e Rosberg, Vettel, Räikkönen e altri ne approfittano per effettuare il pit stop. L’ingresso in pista della Safety Car è una brutta notizia per la Ferrari, che vede azzerati i distacchi costruiti durante la gara. Rosberg opta per una gomma media, nel tentativo di bloccare un possibile sorpasso del compagno di squadra. Gomme soft per tutti gli altri.
La Safety Car esce di pista: Vettel scatta velocissimo, Räikkönen viene passato da Rosberg, mentre Hamilton, in lotta con Ricciardo, ha ragione del pilota della Red Bull con una manovra ai limiti del regolamento che manda il rivale nell’erba. Rosberg si mette sulle tracce di Vettel, per un finale che si preannuncia avvincente. La Ferrari intanto richiama ai box Räikkönen per tentare di sistemare la Power Unit, ma la manovra si rivela infruttuosa e, al 37esimo giro, è costretto al ritiro. Un epilogo carico di rimpianti per il finlandese, autore di una gara tenace e appassionante.
Negli ultimi giri esplode la battaglia per le prime posizioni. Hamilton è costretto a un drive through per il contatto con Ricciardo, il quale, pur con la vettura danneggiata, sale fino al terzo posto, ma non sembra avere lo spunto per impensierire Rosberg. Al 64esimo giro accade l’impensabile: Rosberg non si accorge dell’arrivo di Ricciardo e, durante la staccata i due si toccano. Il tedesco rovina la gomma e la propria gara e, dopo la sosta ai box, rientra in sesta posizione. Ricciardo, con l’ala danneggiata, nonostante il pit stop mantiene la terza posizione dietro a Kvyat, penalizzato di 10 secondi per aver tagliato la curva pochi giri prima.
La gara termina con la vittoria di Sebastian Vettel che, in cuffia, si rivolge a Jules Bianchi con le toccanti parole “Sappiamo che un giorno saresti venuto in questa scuderia”. A podio entrambe le Red Bull, con Kvyat e Ricciardo, mentre Hamilton, sesto, può continuare a festeggiare il primato solitario nel Mondiale. Nico Rosberg, ottavo, può solo rimpiangere di non aver saputo approfittare degli inconvenienti occorsi al compagno di squadra.
RISULTATI GP UNGHERIA 2015
1. Vettel Ferrari 69 giri completati
2. Kvyat Red Bull +5″74
3. Ricciardo Red Bull +25″08
4. Verstappen Toro Rosso +44“25
5. Alonso McLaren +49“07
6. Hamilton Mercedes +52″02
7. Grosjean Lotus +58″57
8. Rosberg Mercedes +58″87
9. Button McLaren +1′07″02
10. Ericsson Sauber +1′09″13
11. Nasr Sauber +1′13″45
12. Massa Williams +1′14″27
13. Maldonado Lotus +1′15″14
14. Bottas Williams +1′20″22
15. Mehri Manor-Marussia 2 giri
16. Stevens Manor-Marussia 2 giri
Ritirati: Sainz jr. (Toro Rosso), Räikkönen (Ferrari), Pérez (Force India), Hülkenberg (Force India)
Classifica piloti: Hamilton 202, Rosberg 181, Vettel 160, Bottas 77, Räikkönen 76, Massa 74, Ricciardo 51, Kvyat 45, Hülkenberg 24, Grosjean 24, Verstappen 22, Nasr 16, Pérez 15, Maldonado 12, Alonso 11, Sainz jr. 8, Ericsson 6, Button 6.
Classifica costruttori: Mercedes 383, Ferrari 236, Williams 151, Red Bull 96, Force India 39, Lotus 36, Toro Rosso 30, Sauber 22, McLaren 17.