Secondo quanto riportato dal sito Calciodonne.it in questi giorni di caldo estivo la sede della FIGC sta ricevendo varie lettere di protesta da parte di molte società del calcio femminile di Serie A e di Serie B e da Nord a Sud vari presidenti si sono uniti per esprimere il loro dissenso nei confronti dell’operato del massimo organo calcistico italiano.
Cosa è successo? Da tempo le squadre del calcio in rosa sono molto polemiche nei confronti del progetto “Settore calcio femminile” dell’AIC, realizzato insieme alla Coordinatrice del Dipartimento Calcio Femminile Alessandra Signorile e da alcuni consiglieri non in ottemperanza a quanto recita l’art. 21 del Dipartimento che investe la Coordinatrice della sola competenza nella organizzazione delle attività agonistiche dei campionati nazionali, primavera e Coppa Italia. Secondo i consiglieri “ribelli” non c’è stato il coinvolgimento di tutte le società nella stesura di questo documento di sviluppo del calcio femminile e la Coordinatrice stessa non aveva informato le società dell’esistenza di un progetto da parte dell’AIC, progetto poi bocciato dalla FIGC per mancanza di risorse e per conflitto con le normative vigenti.
Le società hanno poi lamentato anche che gli stessi personaggi stavano mettendo a punto un nuovo progetto di sviluppo e/o Commissione con AIC e AIAC, sempre in segreto e senza informare le società, progetto di sviluppo da presentare all’approvazione nel Consiglio Federale del 4 agosto, il tutto per evitare la minaccia del blocco dell’attività sportiva, blocco promesso dal sindacato delle calciatrici.
Per questo motivo Caprera, Alessandria, Salento WS, Marcon, Napoli, Bocconi Milano, Acese, Ludos, Nebrodi, Lazio e Roma hanno inviato in questi giorni una lettera al presidente Federale Tavecchio per essere messe a conoscenza di eventuali progetti di sviluppo del calcio femminile elaborati dalla FIGC (o da altre componenti) prima dell’approvazione federale, dato che sono le società le vere protagoniste del calcio femminile. Le calciatrici vogliono conoscere i progetti che porteranno allo sviluppo del settore e che impatteranno con la loro realtà quotidiana sul campo e fuori ed è legittimo chiedere che le ragazze siano interpellate su un argomento così delicato come lo sviluppo del calcio in rosa in Italia in questo momento.
C’è stata una mancanza di trasparenza da parte della Coordinatrice Signorile che lascia alquanto stupiti, quando sarebbe bastato chiedere a tutte le società l’avallo del progetto per evitare dissidi, spaccature all’interno del movimento e mancanza di collaborazione. C’è da dire anche, però, che se si fosse evitato tutto questo il Movimento ne sarebbe uscito in maniera migliore e più positiva, ma probabilmente il calcio femminile italiano deve ancora crescere anche in questo e deve superare anche questa situazione per uscirne più forte.
Per completezza, vi mostriamo e pubblichiamo la trascrizione della lettera :
Egregio Presidente Federale, Presidente Vicario LND,
Rispetto alle molteplici iniziative tese all’approvazione di un progetto di riforma per il Calcio Femminile con la supposta condivisione delle Società in accordo con AIC e AIAC, consideriamo:
Chiediamo:
Certi dell’accoglimento di queste richieste che riteniamo essenziale iter costituzionale e democratico in attesa di Vs. cortese riscontro.
Con stima inviamo cordiali saluti.