Home » Fc Chiasso: e la storia continua…

Il Football Club Chiasso, quest’anno, è arrivato al suo 110° anno di vita (simboleggiati dall’hashtag #110enonsentirli). Una società più vecchia, per fare un esempio, dell’Inter, dove giocava Fabio Galante, attuale Direttore tecnico della squadra rossoblù (come i colori della bandiera del Canton Ticino). Il Chiasso ha una storia particolarissima: si tratta di una compagine che, pur essendo elvetica, data la vicinanza geografica con l’Italia, ha disputato, nel secolo scorso, per alcune stagioni (nel periodo compreso tra il 1914 e il 1923), i campionati peninsulari, seppure nelle serie inferiori lombarde. Il club, dal secondo dopoguerra in poi, ha avuto un percorso altalenante, tra la prima serie del Campionato elvetico e quelle inferiori, stretto nella rivalità tra le due principali squadre del Cantone (il Lugano e il Bellinzona) e la passione che i ticinesi hanno sempre riversato verso la Serie A e le squadre milanesi  in particolare (San Siro è distante poco meno di un’ora di automobile dalla Svizzera italiana). A differenza, però, delle altre due compagini cantonali, sicuramente più quotate in termini di palmarès, il Chiasso non è mai incorso nel fallimento: e, di questo fatto, la dirigenza va (giustamente) molto fiera.

In attesa del debutto in Challenge League, che avverrà contro il Le Mont a Baulmes, nel Cantone di Vaud, la squadra si è presentata alla stampa locale, unitamente alle nuove maglie. Ha preso per primo la parola il presidente, Davide Lurati, che, dopo i ringraziamenti alla proprietà, ha auspicato la permanenza della sua squadra tra le prime 20 del calcio elvetico, magari con qualche patema in meno rispetto alle ultime due stagioni. Piena fiducia, ovviamente, al riconfermato tecnico Marco Schällibaum“l’architetto che ha salvato la casa rossoblù quando stava crollando lo scorso anno”. Parole di fiducia per la stagione che va a incominciare sono state espresse sia dall’allenatore, che si è dichiarato soddisfatto della campagna acquisti, sia da Fabio Galante, secondo il quale, per completare la squadra, mancano ancora due mattoni: un difensore, e un centrocampista. Tuttavia, da qua al 30 agosto, si cercherà soprattutto di snellire la rosa.

I giornalisti presenti hanno, ovviamente, posto delle domande sul ruolo di Pablo Betancur, ex azionista di minoranza del Lugano, di recente dimissionario dal ruolo di vicepresidente dei bianconeri, dopo aver ceduto la propria partecipazione azionaria in Società, oggetto (e soggetto) di feroci polemiche negli ambienti calcistici sottocenerini. La società rossoblù, per bocca dei suoi più autorevoli rappresentanti, ha tenuto a sottolineare che il rapporto tra il procuratore sudamericano (che ha portato a Chiasso sia Cortellezzi che Melazzi, entrambi dal Lugano) è una collaborazione. Nessun ruolo, insomma, in Società per l’uomo d’affari uruguagio.

Riccardo Bellotti, responsabile dell’area tecnica, è fiducioso. La stagione dello scorso anno, caratterizzata dall’esonero durante il campionato dell’ex rossonero Gianluca Zambrotta, si spera rimanga un ricordo. Marco Schällibaum, ex giocatore di Grasshopper, Basilea, Lucerna e Servette, si è dimostrato un ottimo aggregatore nello spogliatoio. Sembrava sul punto di andarsene, per motivi famigliari, ma alla fine si è convinto a rimanere nel Sottoceneri. La società è moderna, giovanile nel suo rapporto con l’esterno, ma sempre con un occhio di riguardo per la tradizione (basti pensare al luogo dove è stata presentata la squadra, o al video di promozione degli abbonamenti), e fa un ottimo uso delle moderne tecnologie (il sito è molto ben fatto, e largo spazio viene dato ai social network).

Certo, sarà dura quest’anno: il neopromosso Neuchâtel Xamax è maggiormente accreditato alla lotta per la promozione, che non a quella per non retrocedere. Il Wil, che nello scorso campionato si era trovato invischiato nella bassa classifica, beneficerà quest’anno dell’apporto di nuovi capitali stranieri; il Biel-Bienne, ultimo in graduatoria sul campo nella passata stagionesalvato d’ufficio per effetto della mancata concessione della licenza di partecipazione al torneo al Servette da parte della Lega calcio svizzera, sta per inaugurare un nuovissimo stadio, che porterà, probabilmente, pubblico e introiti freschi. A Chiasso il gruppo è giovane, con tutti i pregi e difetti del caso. Sicuramente, è però sostenuto da una tifoseria magari non numerosissima, ma calda e appassionata. Ed è a questa tifoseria che si rivolge la dirigenza, chiedendo supporto ed entusiasmo, ora che il pallone sta per riprendere la parola.