Gian Piero Gasperini riceve un bel riconoscimento dalla rivista britannica avente il nome del classico schema del calcio d’oltre Manica: “Four Four Two”, 4-4-2. Il tecnico piemontese è tra i cinquanta migliori allenatori del mondo, precisamente al 44esimo posto, un privilegio che tocca a soli altri quattro italiani: Ancelotti, Allegri, Conte e Ventura. Primo posto a quel Mourinho che non troppi anni fa Gasp riuscì a imbrigliare in uno 0-0 nel suo camaleontismo tattico esasperato: «L’allenatore che più di tutti mi ha messo in difficoltà» ammise candidamente il portoghese.
Targhe, premi e attestati a parte, il Genoa deve già fare i conti con un’infermeria operativa: in tre giorni di ritiro – oggi la squadra osserva il primo riposo concesso – sono finiti ko També (malleolo), il giovane Donnarumma (lussazione della spalla) e, ieri, Diogo Figueiras. Quest’ultimo ha destato i maggiori sospetti perché è stato rispedito al Baluardo di Genova per altri accertamenti: segnale negativo poiché se, ad esempio, avesse riportato un infortunio di origine traumatica, sarebbe restato a Neustift a riabilitarsi sotto l’occhio vigile del professo Gatto. Così non è, si mormora di una pubalgia risalente ai tempi di Siviglia ma il quadro clinico sarà definito solo prossimamente.
É in dirittura d’arrivo Ujkani, portiere kosovaro che sarà il vice di Eugenio Lamanna nell’interregno che lo vedrà protagonista tra i pali del Grifone a inizio stagione. Mattia Perin sarà pienamente recuperato solo a ottobre, salterà le prime sei, sette gare di campionato e, soprattutto, il ritiro austriaco. Lamanna non lo farà rimpiangere, anzi l’estremo difensore comasco ha tutte le carte in regola per fare meglio di Mattia: lo ha già dimostrato neutralizzando tre rigori consecutivi ad attaccanti del calibro di Ljajić, Tevez e Zaza, poi il maestro/mentore Simone Braglia ne è sicuro avendolo cresciuto e instradato nei primi anni della carriera.