Verso lo scontro al vertice dell’Allsvenskan: qui Göteborg

“Pessimism och irritation” (pessimismo e fastidio) sono, forse, termini troppo pesanti per descrivere l’atmosfera che si respira a Göteborg prima della partita contro il Norrköping, la prima del torneo a essere non decisiva, ma di possibile svolta. Probabilmente, la parola più esatta per descrivere la sensazione che aleggia su tutto l’ambiente è “ångest”, vale a dire inquietudine“Rädsla” (paura) non appartiene invece al vocabolario di Jörgen Lennartsson. L’allenatore, originario di Växjö, nello Småland, con un certo disappunto ha preso però atto che, domenica scorsa, i suoi ragazzi, che avevano segnato nella prima frazione due reti in venti minuti, ne hanno poi subite altrettante in poco più di dieci nella ripresa: dato inquietante, se si pensa che i Blåvitt, fino a quel momento, ne avevano incassate solo cinque in totale in tutto il torneo, e mai più di una per partita, in netta controtendenza rispetto a tutte le altre squadre del campionato (che hanno, praticamente tutte, un passivo di reti pari a più del doppio di quello della capolista).

In settimana, quindi, il grintosissimo Lennartsson ha messo alla frusta i suoi, parlando pochissimo. I due gol, subiti in meno di un quarto d’ora alla Norrporten Arena sabato scorso contro il Sundsvall, neopromossa e galleggiante nella parte bassa della classifica, non hanno certo fatto parlare di crisi. Tuttavia, la certezza della solidità difensiva della sua squadra, sulla quale ha costruito il primato in classifica, è stata, perlomeno, intaccata. E trovarsi di fronte quello che stampa e critica considerano, praticamente all’unanimità, l’undici più in forma del campionato, non è certamente il modo migliore per passare un tranquillo pomeriggio estivo. Il peso dell’incontro è tutto sulle spalle dei Kamraterna: i loro avversari giocano in in trasferta, sono una squadra sorpresa, e se perdessero in modo onorevole non ci sarebbe, in fondo, nulla di male. Lennartsson ha avuto, per il  Norrköping, parole di massimo rispetto: “Loro hanno fatto molto bene nella prima parte della stagione. ‘Janne’ Andersson ha costruito un ottimo gruppo: la sua squadra è ben bilanciata, e ha degli attaccanti molto pericolosi (il capocannoniere Kujović – ndr). Un buon mix di giovani talenti ed esperienza. Non è una sorpresa, per me, che stiano andando così bene”. Frasi di circostanza, forse. Ma che tra il rude uomo dello Småland e il suo collega Jan Olof “Janne” Andersson, originario invece di  Halmstad, ci sia stima, è un dato assodato.

In città, invece, cresce la febbre tra gli appassionati. Il sito ufficiale del club biancoblù ha chiamato nei giorni scorsi a raccolta i tifosi, invitandoli a recarsi al Gamla Ullevi a sostenere la squadra: dopo la grande vittoria nell’Europeo U21,  il calcio in Svezia sta vivendo un momento di popolarità, e ci si augura, ovviamente, di vedere lo stadio pieno in una bella giornata estiva. Ma non è solo marketing o scaramanzia (sul sito è stato fatto riferimento al ruolo del pubblico nella recente vittoria nella Svenska Cupen, dopo l’iniziale momento di sbigottimento, dovuto all’inatteso vantaggio ottenuto da parte degli ospiti dell’Örebro): sono in molti ad augurarsi che il pubblico faccia da dodicesimo uomo. “Janne” Andersson, invece, ai suoi ha detto che il pubblico avversario urla, tifa, ma non lo ha mai visto, nel tabellino di una partita, inserito tra i marcatori. Tutto è pronto, insomma: la parola, adesso, è al pallone.