Copa América 2015 – La TOP 11 del torneo
La Copa América 2015 si è conclusa con la prima storica vittoria del Cile nella competizione. La Roja ha battuto per la prima volta nel massimo torneo continentale l’Argentina, e l’ha fatto trionfando ai calci di rigore nell’occasione più importante.
Per scegliere la top 11 abbiamo tenuto conto soprattutto dei voti assegnati dalla squadra di MondoPallone durante le gare, ma ci siamo basati anche sui premi assegnati dalla CONMEBOL e sulle statistiche.
I calciatori sono stati schierati in un 4-3-1-2, modulo scelto più volte da Sampaoli per il suo Cile campione. Ecco chi, secondo noi, hanno fatto vedere le cose migliori durante la competizione.
Portiere: Claudio Bravo (Cile, Barcellona) – Premiato come miglior portiere della manifestazione dalla CONMEBOL, l’estremo difensore del Barcellona ha confermato anche in patria di essere uno dei migliori nel suo ruolo tra i pali. Sensazionale è stata la parata sul colpo di testa ravvicinato di Agüero nel primo tempo della finale. Immaginiamo l’emozione provata dal capitano del Cile nel sollevare al cielo la prima Copa América vinta dal suo Paese in 99 anni di storia.
Terzino destro: Luis Advíncula (Perù, Hoffenheim) – Forse la più grande sorpresa di questa Copa América. Il terzino destro classe 1990 del Perù ha sfoderato una serie di prestazioni importanti, in particolare contro Venezuela e Bolivia. Il giocatore di proprietà dell’Hoffenheim (negli ultimi anni in prestito prima in patria allo Sporting Cristal e poi in Portogallo al Vitória Setúbal) si è meritato un posto nella TOP 11 e la prossima stagione può sicuramente dire la sua anche in Bundesliga.
Difensore centrale: Nicolás Otamendi (Argentina, Valencia) – Sono salite a venticinque le presenze con l’Albiceleste per il difensore centrale cresciuto nel Vélez. Con Garay (assente nella finale per infortunio) forma una delle coppie difensive più forti del Mondo a livello di nazionali e anche in Cile ha dimostrato tutto il suo potenziale. Sicurezza e qualità che verranno sicuramente utili al Valencia anche quest’anno, quando i bianconeri giocheranno la Champions League.
Difensore centrale: José Giménez (Uruguay, Atlético Madrid) – Impressionante la personalità del classe 1995 dell’Atlético Madrid. Cresciuto al fianco di un ottimo difensore come Godín, ci sbilanciamo dicendo che Giménez potrebbe tranquillamente essere il prossimo capitano della Celeste. Bravo di testa in tutte e due le fasi, ha trovato anche il gol contro il Paraguay in questa Copa América.
Terzino sinistro: Iván Piris (Paraguay, Udinese) – La crescita dell’ex terzino della Roma non si è fermata alla stagione con l’Udinese, ma è continuata anche con la maglia del Paraguay in Cile. Nell’ordinata linea a quattro di Ramón Díaz, Piris ha svolto sempre il suo ruolo senza grandi sbavature, escluso il pesante 1-6 con cui tutto il Paraguay è naufragato nella semifinale contro l’Argentina.
Centrocampista: Arturo Vidal (Cile, Juventus) – Autentico trascinatore nella fase a gironi, il centrocampista della Juventus ha avuto una leggera flessione dopo l’incidente in macchina e il caos che questo ha generato. Ricaricate le pile e ristabilita la concentrazione, Vidal ha però ripreso il comando delle operazioni guidando i suoi alla grande anche nella finale contro l’Argentina.
Centrocampista: Javier Mascherano (Argentina, Barcellona) – Schierato da Martino a centrocampo, a differenza di quanto fatto da Luis Enrique nel Barcellona, El Jefe ha fatto da colante tra i reparti magnificamente, garantendo sempre ordine al gioco dell’Argentina. Quantità e qualità al servizio del suo Paese, Mascherano meritava forse più di tutti di sollevare il trofeo al cielo. Ci riproverà in Russia nel 2018, ma la delusione è enorme.
Centrocampista: Christian Cueva (Perù, Alianza Lima) – Sicuramente la sorpresa di questa Copa América 2015 insieme al suo compagno Advíncula. La spinta sulla fascia sinistra del giocatore dell’Alianza Lima è stata formidabile e costante in ogni partita a partire dall’esordio contro il Brasile, mettendo spesso in grande difficoltà i terzini avversari. A quasi 24 anni, si può dire che Cueva sia pronto per il ritorno in Europa dopo l’esperienza negativa con il Rayo Vallecano.
Trequartista: Jorge Valdivia (Cile, Al Wahda) – Classe pura. Potremmo fermarci qui per descrivere El Mago. Fantastiche le sue prestazioni nella fase a gironi contro Ecuador e Bolivia, in cui ha inventato numeri pazzeschi mettendo i suoi compagni davanti alla porta in più di un’occasione. Mai sbocciato completamente a livello di club, ha scelto di passare dal Palmeiras all’Al Wahda, non sapendo dire di no ai petrodollari della squadra emiratina.
Attaccante: Paolo Guerrero (Perù, Flamengo) – Impressionante lo score dell’attaccante peruviano nelle ultime due edizioni della Copa América: capocannoniere entrambe le volte, in Cile con quattro reti insieme a Eduardo Vargas. El Barbaro ha dimostrato ancora una volta di essere letale nelle partite a eliminazione diretta e di sapere cosa vuol dire indossare la maglia della Blanquirroja.
Attaccante: Eduardo Vargas Cile, Napoli) – Cancellate quanto visto a Napoli. Edu Vargas con palaia della Roja si trasforma completamente e l’ha fatto vedere anche in questa occasione: quattro gol e titolo di capocannoniere condiviso con Guerrero. La doppietta contro il Perù, capolavoro il secondo gol, ha di fatto permesso al Cile di raggiungere la finale. Il Napoli dovrebbe cercare di far rendere nel migliore di modi u giocatore che ha di fatto fallito solo nella città partenopea, ma che può sicuramente essere recuperato, soprattuto dopo aver vinto questa Copa América.
ALLENATORE: Jorge Sampaoli (Cile) – Prendere una squadra resa grande da Bielsa non era facile, figuriamoci migliorarla. L’ex allenatore dell’Universidad de Chile però ha saputo fare un lavoro straordinario, prima portando il Cile agli ottavi di finale dei Mondiali contro il Brasile (sconfitta tanto amara quanto immeritata ai calci di rigore contro la Seleçao, con la traversa di Pinilla che trema ancora adesso), e ora conquistando la prima Copa América della storia della Roja. Solo applausi quindi per un allenatore capace di plasmare una squadra che ha ormai un gioco consolidato e che creda nelle proprie potenzialità indipendentemente da chi abbia di fronte. Giusto quindi che, quella definita da molti la miglior generazione mai avuta dal Cile, abbia sollevato al cielo la Copa América davanti alla propria gente.
PANCHINA
Portiere
Pedro Gallese (Perù, Juan Aurich) – Molto interessante questo portiere classe 1990, autore di un ottimo torneo tra i pali del Perù, che non ha mai concesso più di due reti agli avversari. Gioca in patria nel Juan Aurich di Chiclayo, piccola squadra che negli ultimi anni si sta prendendo però grandi soddisfazioni, come quella di giocare in Copa Libertadores.
Difensori
Jeison Murillo (Colombia, Inter) – Saranno contenti i tifosi dell’Inter di leggere questo nome. Murillo è stato premiato come miglior giovane del torneo ed è stato sicuramente tra le note più positive di una Colombia deludente. Attento e “pulito” in fase difensiva, si è dimostrato efficace anche nell’area avversaria segnando il gol vittoria contro il Brasile. Senza dubbio potrà formare una gran coppia difensiva insieme a Miranda in maglia nerazzurra.
Gary Medel (Cile, Inter) – Un altro giocatore dell’Inter, in cui però non gioca stabilmente nel ruolo che occupa nella Roja. Dopo averlo visto all’opera negli ultimi anni, si può dire che Medel si trovi più a suo agio come difensore centrale piuttosto che a centrocampo in questa fase della sua carriera. Mancini potrà comunque, in ogni caso, contare sulla grinta e sul carisma di un giocatore che in campo dà sempre il 100%.
Carlos Ascues (Perù, Melgar) – Il Perù di Gareca ha sorpreso un po’ tutti raggiungendo il terzo posto e tra i giocatori che hanno sorpreso in positivo degli andini c’è sicuramente questo centrale classe 1992. Dopo aver fatto una veloce esperienza senza lasciare il segno nel Benfica durante la stagione 2012/2013, ora Ascues gioca in patria nel Melgar e sicuramente può essere acquistato a un ottimo prezzo da chi fosse interessato a questo giocatore dal fisico imponente e molto interessante anche per il futuro.
Centrocampisti
Charles Aránguiz (Cile, Internacional) – Il centrocampo cileno ha fatto una Copa América sensazionale e non fa eccezione il treno del giocatore dell’Internacional di Porto Alegre. Due reti alla Bolivia e quantità e qualità in ogni partita. Il suo palleggio e i suoi inserimenti hanno spesso messo in difficoltà le difese avversarie. Classe 1989, su di lui hanno messo gli occhi Bayer Leverkusen, Arsenal e Chelsea.
Dermis González (Paraguay, Basilea) – Siamo di fronte a un potenziale fenomeno. A 21 anni si è dimostrato freddissimo sul dischetto del calcio di rigore (sia durante i novanta minuti che nella lotteria finale) nei quarti di finale contro il Brasile. Il Basilea sa che non potrà trattenerlo a lungo, ma ha già fatto sapere che il suo gioiello non si muoverà per meno di venti milioni di euro.
Ángel Di María (Argentina, Manchester United) – Straordinaria la partita del Fideo contro il Paraguay in semifinale. Contro la sfortuna però non si può fare niente e così, dopo essere stato costretto a saltare la finale dei Mondiali per infortunio, un problema muscolare ha costretto l’ex giocatore del Rosario Central a lasciare il campo contro il Cile dopo soli venti minuti per un problema muscolare.
Attaccanti
Lucas Barrios (Paraguay, Palmeiras) – Tre reti (due contro l’Argentina, prima nei gironi e poi in semifinale) per questo attaccante giramondo. Dopo essere stato in Argentina, Cile, Messico, Germania, Cina, Russia e Francia, Barrios ha scelto di cambiare ancora una volta campionato e la prossima stagione giocherà in Brasile nel Palmeiras.
Alexis Sánchez (Cile, Arsenal) – Non tanti gol, ma sempre molta qualità al servizio della squadra in ogni partita giocata. Sampaoli non ha rinunciato neanche per un minuto alle giocate del Niño Maravilla, che ha regalato al suo popolo la gioia più grande realizzando con un “mezzo cucchiaio” l’ultimo e decisivo calcio di rigore contro l’Argentina. Dopo una stagione infinita (67 partite giocate tra club e Nazionale) e un’ottima stagione con l’Arsenal, Sánchez ha chiuso così nel migliore dei modi: 28 gol, 13 assist e, sopratutto, la Copa América sollevata al cielo a Santiago.