Calcio femminile, il Riviera di Romagna punta al ripescaggio
La nuova stagione del Riviera di Romagna comincia con la voglia di ripartire ed un nuovo progetto ma tutto dipende dalla possibilità di essere ripescati o meno in Serie A Femminile, come dice il presidente Dario Fantini: “Si riparte dopo aver digerito molto a fatica l’esito del campionato passato, difficile da metabolizzare al termine di una stagione sicuramente complicata, ma comunque chiusa con 35 punti, 7 in più rispetto alle nostre rivali, battute in entrambe le sfide di campionato. Faremo domanda per rimanere in serie A e, con le norme stabilite dalla Commissione dei Ripescaggi uscite su uno degli ultimi Comunicati Ufficiali, siamo ovviamente la prima formazione in graduatoria. E vista la situazione a livello generale ci sono delle opportunità concrete di tornare nella massima serie”.
Quindi la società romagnola punta a ripartire in Serie A migliorando quanto fatto finora: “Stiamo lavorando per consolidare quanto di buono è stato fatto in questi anni allestendo una squadra all’altezza senza ripetere gli errori soprattutto dello scorso anno. Poi partiremo anche con un nuovo progetto, di sviluppo di un settore giovanile ed indirizzato anche alla prima squadra, che si può sintetizzare in tre parole “Dare Una Opportunità”. Il progetto nasce dalle frequenti riunioni in Federcalcio, dal continuo confronto con chi conosce il calcio ai massimi livelli e da una esigenza espressa più volte anche dai tecnici delle Nazionali. Il concetto di base è che in Italia esistono tanti talenti. Spesso però giocatrici potenzialmente di valore non hanno la possibilità di mettere in mostra le proprie capacità, perché non riescono ad allenarsi con costanza o magari perché non hanno uno staff che possa seguirle con continuità. Quindi ci stiamo muovendo, partendo dalla nostra regione per arrivare anche alle regioni limitrofe per contattare alcune ragazze promettenti, che non hanno ancora avuto l´opportunità di arrivare a lottare per obiettivi importanti. La nostra intenzione è quella di creare una sorta di Accademia coinvolgendo dei “docenti” che potranno insegnare il calcio a queste giocatrici, delle vere e proprie lezioni tecniche con allenatori professionisti (peraltro l’idea si è sviluppato proprio a seguito di un incontro con l’amico Renzo Ulivieri, presidente della Associazione Allenatori, Docente a Coverciano, nonché tecnico della Scalese), e allo stesso modo ci saranno ex giocatori di serie A che periodicamente terranno delle lezioni e faranno degli allenamenti specifici ai diversi reparti. Queste ragazze verranno prima convocate per una sorta di raduno per cercare di valorizzarle e capire quante di queste abbiano le potenzialità per fare il grande salto e magari un giorno arrivare anche a vestire la maglia azzurra: un progetto ambizioso, condiviso con i vertici del calcio italiano, perché in questi ultimi anni ci sono stati tanti esempi di giocatrici italiane andate a giocare in campionati esteri, anche in squadre di grande blasone, che dopo un primo periodo di adattamento hanno dimostrato di essere assolutamente all´altezza, scendendo in campo con continuità”.