Gerardo Martino è pronto a guidare la sua Argentina nell’inferno dell’Estadio Nacional di Santiago verso la conquista della Copa América: “Undici mesi fa questi giocatori giocavano la finale del Mondiale, per questo sanno molto bene quello che andranno ad affrontare. Queste sono partite in cui l’importanza del risultato ti fa dimenticare il gioco. Però quello che ci dà più possibilità di vincere è continuare a giocare come abbiamo fatto finora. È motivo di grande orgoglio per i ragazzi giocare la loro seconda finale in meno di un anno. Sono tornei diversi, però sono il massimo per qualsiasi nazionale. Comunque vada, dopo continueremo il nostro percorso su questa strada, nulla ci dovrà far cambiare idea. Consolidare le idee è l’obiettivo più importante che abbiamo; questo ovviamente però non si scinde dalla voglia di vincere che abbiamo”.
El Tata ha parlato poi del Cile: “Sarà una partita molto difficile, soprattutto perché il Cile gioca nello stesso modo da ormai diversi anni. Possono cambiare i nomi, ma l’idea è sempre la stessa. Non siamo mai entrati in campo senza sapere le qualità e i difetti degli avversari. Questa è la miglior generazione di calciatori della storia del Cile e gli obiettivi che hanno sono molto importanti”.
Per Martino questa è la seconda finale della Copa América consecutiva, dopo quella persa nel 2011 con il Paraguay a Buenos Aires contro l’Uruguay: “Il tempo passa e l’esperienza serve sempre. Ora alleno una squadra con una grande voglia di vincere e che è molto contenta di aver raggiunto questa finale. Quando un gruppo funziona bene è più facile inserire le proprie idee. Uno parla con 23 giocatori, ma è come se in realtà parlasse con uno solo. E questo è merito di Sabella, per lo spirito che ha inculcato in questi ragazzi e la maniera di vivere quando giocano per la Seleccíon”.