Spezia e Franciacorta, i due volti del calcio femminile

Come ogni Giano bifronte che si rispetti, il calcio femminile ha due facce, una che ride e una che piange.

Quella che ride in questo caso è quella del Gruppo Sportivo Femminile Spezia che risorge a nuova vita come Associazione Sportiva Spezia Calcio Femminile dietro la guida del Presidente Massimo Benedetti Massino che ha ufficializzato la nuova denominazione e il nuovo logo societario con questo comunicato stampa ufficiale: “Prime novità nel corso del nuovo Spezia Femminile. E’ stato deciso il cambio di denominazione, per essere in regola con le norme federali, da GSF SPEZIA a Associazione Sportiva Dilettantistica SPEZIA CALCIO FEMMINILE. Nei prossimi giorni la dirigenza consegnerà tutta la documentazione necessaria alla F.I.G.C./LND per l’attuazione. Il presidente ha comunicato che a partire dal 1 luglio, a seguito delle domande presentate entro tale data, ci sarà anche l’ingresso di nuovi soci con i quali verrà poi delineato il nuovo consiglio direttivo, in ambito di elezioni. Sempre nei primi giorni del mese di luglio p.v. è programmata la presentazione ufficiale della nuova dirigenza con l’organigramma societario e i programmi per la stagione 2015/2016. E’ stato anche modificato il logo ufficiale.

Quella che piange invece è quella del Franciacorta: dopo 16 anni di carriera la società della presidentessa Lidia Gandossi ha deciso di non iscriversi al campionato di Serie B Femminile. La decisione è stata presa al termine di un’assemblea dei soci che ha sancito all’unanimità la volontà di chiudere la società, lasciando tutti di stucco, conoscendo la storia, la passione e l’entusiasmo della dirigenza arancioverde. Il motivo? Troppe difficoltà per proseguire un percorso iniziato nel 1999 e che ha portato il nome di Erbusco e della Franciacorta in giro per i campi di tutta Italia, come riporta il comunicato stampa: “Con grande rammarico abbiamo deciso di fare un passo indietro dice la presidentessa Lidia Gandossi ma non c’erano più i presupposti per continuare. Le difficoltà economiche sono solo una piccola parte dei problemi che hanno portato a questa drastica decisione. La totale assenza da parte della federazione, che lascia le società a se stesse, e le difficoltà ad avere a disposizione strutture adeguate alla categoria e che ci hanno costretto a sempre più complessi spostamenti ci hanno fatto arrivare alla conclusione che il gioco non valesse la candela. Dopo tanti anni di sacrifici senza nessun riscontro abbiamo deciso di dire basta. Non è intenzione della società cedere il titolo sportivo poiché crediamo che i risultati devono essere conquistati sul campo come negli anni abbiamo fatto noi. Il mio amore per questo sport non si cancella ma dopo tanti anni in prima linea non mi dispiacerebbe lavorare un po’ in disparte. Quello che posso dire per certo è che, nonostante si sia chiusa la pagina del Cs Franciacorta, da parte di tutti i dirigenti non c’è l’intenzione di abbandonare questo stupendo sport che rimane la nostra più grande passione“.

Che aggiungere se non un gran benvenuto alla Spezia e un doloroso addio al Franciacorta.

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Stefano Pellone