Lucas Biglia, tra Coppe e Real

Lucas Biglia è sicuramente uno dei giocatori che ha mantenuto il miglior rendimento nel corso della stagione trascorsa. Magari si è notato meno, restando un passo dietro Felipe Anderson, ma probabilmente l’argentino è stato altrettanto decisivo per le fortune della Lazio di Pioli.

Regista elegante, spetta a lui smistare traiettorie, accorciare o allungare lo spazio di gioco, dettare i ritmi. E quanto ancora sia importante l’interprete di questo ruolo antico nel calcio di oggi, lo dimostra il peso prestazionale degli ultratrentenni Pirlo o Pizarro nelle rispettive squadre.
Biondo e di gentile aspetto, nel 2010 fu vicino al trasferimento in Italia, allorché Pantaleo Corvino era alla ricerca di un centrocampista per la Fiorentina. Alla fine però optò per “El Gringo” Bolatti, che dopo una breve apparizione sparì immediatamente dai radar italiani e in generale anche dal proscenio internazionale. Biglia invece, fece bene nell’Anderlecht e nel 2013 arrivò alla Lazio.
Qualche titubanza iniziale in fase di adattamento, ma poi preso il passo giusto e trovata la forma fisica, le prestazioni di Biglia iniziano a salire. A luglio 2014, lo ritroviamo in finale di Coppa del Mondo, contro la Germania.

Nella stagione 2014-15 prende stabilmente le chiavi del centrocampo biancoazzurro, levandosi anche la soddisfazione di qualche gol, di pregevole fattura. L’interesse intorno al giocatore cresce, la quotazione di mercato anche. Tanto più che l’estimatore più accreditato sembrerebbe essere addirittura il Real Madrid del nuovo tecnico Benitez, che evidentemente intravede nel centrocampista biancazzurro il giusto combinato disposto di passo e tecnica a lungo ricercato nei centrocampisti del Napoli.
Da parte sua il giocatore ha già rivelato di essere stato cercato una volta dal Real, ma in un momento troppo vicino alla scadenza di mercato per concretizzare la trattativa. E ha anche aggiunto che, nonostante stia benissimo alla Lazio, comunque insomma, il Real è il Real.

Non resterebbe che convincere Lotito, che da parte sua ha già quotato 30 milioni il proprio malincuore per l’eventuale addio al ventinovenne giocatore. In fondo, con Hernanes, gli andò bene.
Al margine, vien da pensare a quanto sarebbe difficile sostituirlo per la Lazio, stante la giovane età di Cataldi, forse ancor più di un eventuale partenza di Felipe Anderson, laddove un ritrovato Keita potrebbe rimpiazzare più agilmente. Ma se arriva l’offerta indecente, a nessuna delle parti conviene perdere l’attimo fuggente.
Il mercato oggi è questo.
Magari il trasferimento di Biglia non avrebbe il clamore di altri addii al nostro campionato, ma sicuramente comporterebbe un ulteriore impoverimento del tasso tecnico generale. Alle spalle della Juventus, sembra esserci un grande porto di mare, dove entrano giocatori in fase di crescita, che poi ripartiranno per rotte più importanti una volta consolidati e entrati negli anni più caldi, oppure sbarcano nomi grossi in odor di fase calante, in quella fase della carriera che potremmo chiamare “pre – Fenerbahce”.

Intanto che le parti si fiutano e ricercano un accordo, ancora una volta Biglia è tra i protagonisti internazionali di Coppa con la sua Argentina anche quest’anno. Magari anche stavolta si nota meno, perché rimane un passo dietro Messi.

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Paolo Chichierchia