Entra nel vivo Canada 2015, il Mondiale di calcio femminile: edizione sinora interessante, che ha avuto momenti scoppiettanti affiancati invero a fasi di stanca. Dalle polemiche per i terreni di gioco in sintetico a un’espansione giusta ma forse gestita male, i temi non sono mancati: Germania e Stati Uniti restano le favorite anche ora che tocchiamo con mano il tabellone degli ottavi, ma occhio a Brasile e Giappone, uniche squadre a punteggio pieno.
Otto partite, adesso, a eliminazione diretta: un dentro-fuori, da vivere sicuramente col senso dell’attesa, specie quando la partita non si sblocca. Chi c’è? Quelle che ci aspettavamo, più o meno: colpisce che manchi la Spagna – nostro giustiziere nel girone di qualificazione – meno che Thailandia e Costa d’Avorio, sinceramente in imbarazzo rispetto al livello di un torneo iridato, non ce l’abbiano fatta. Se Svezia-Nigeria è stata la partita più interessante (3-3), al Brasile vanno fatti i complimenti per non aver incassato nessun gol, ed essere andato a segno 4 volte con 4 ragazze diverse: oltre alla solita Marta anche Formiga, Alves e Raquel. Ha fallito il passaggio del turno la Costa Rica, nonostante l’incoraggiante pari con la Spagna all’esordio e la crescita degli ultimi tempi.
Se guardiamo ai continenti, 7 delle 16 superstiti vengono dalla Vecchia Europa: Norvegia e Inghilterra, seconde dei rispettivi gironi, si affronteranno nell’ottavo più interessante di Canada 2015, almeno sulla carta. Le inglesi sono uscite alla distanza, riprendendosi bene dai balbettii di Moncton contro le francesi, sinceramente superiori. Le scandinave, spavalde, brave e ben messe in campo nella sfida di cartello alla Germania in quel di Ottawa, partono favorite, anche per la maggior abitudine a giocare partite così pesanti. Le Leonesse mai hanno passato un turno iridato a eliminazione diretta, ma le norvegesi hanno cambiato molto: ottavo scoppiettante, e chi passa affronterà la vincente di Canada-Svizzera. Le padrone di casa non hanno impressionato, pur vincendo il girone: le svizzere ci sono, sono una ventata d’aria fresca nel panorama del calcio femminile internazionale.
Proprio da qui bisogna ripartire, adesso che entriamo nel vivo. È un mondiale i cui top team hanno vinto ma senza impressionare (né USA né Germania a punteggio pieno, l’incubo colombiano della Francia), è un mondiale che si sta scaldando ed è pronto a dare il meglio, è un mondiale, sinora, da 24.594 spettatori a partita (complice anche la formula del “double header”): è dentro o fuori, è vivere o morire. Voi seguitelo, se vi va: per le ragazze che sognano la finale, per chi pensa al BC Place di Vancouver il 5 luglio, per chi avrà la forza e il coraggio di stupire il mondo.