La pazienza e la buona programmazione: l’altra faccia di Sassari-Reggio Emilia

Sembrava una serie ormai scritta. Lo scudetto stava già per essere cucito sulle maglie di Reggio Emilia dopo solo due gare giocate nella finale dei playoff. I sardi sono stati, per entrambe le partite, quasi invisibili. Invece ieri sera la storia è cambiata e al PalaSerradimigni un grandissimo David Logan ha trascinato, nei minuti finali della partita, la sua squadra fino alla vittoria finale davanti al proprio pubblico.

Sassari e Reggio Emilia. Queste due squadre oltre a contendersi il titolo finale di campioni d’Italia hanno però qualcos’altro in comune. Nonostante le storie diverse entrambe le squadre sono oggi guidate da due allenatori che le hanno portate, attraverso un duro lavoro, nella massima serie e in una finale scudetto.

È difficile al giorno d’oggi nel mondo dello sport poter constatare la continuità di un progetto. Questi due team rappresentano invece l’eccezione e, arrivando in finale e centrando obiettivi sempre più importanti, hanno dimostrato l’esatto contrario.

Meo Sacchetti, allenatore dei sardi, ha iniziato ad allenare la Dinamo Sassari nella stagione 2009/10, la stessa stagione che ha visto Sassari protagonista del campionato di Lega Due. Proprio quell’anno i sardi furono promossi in Serie A e, dopo 5 anni, Sacchetti guida ancora la sua squadra raggiungendo traguardi importantissimi.

La storia di Reggio Emilia è simile, a grandi linee, a quella della Dinamo. Max Menetti siede infatti sulla panchina reggiana da sempre. Nonostante sia stato per molto tempo vice allenatore della squadra Menetti ha sempre seguito in prima persona le varie dinamiche della società e così dal 2011 è stato assunto come primo allenatore del team. Proprio quella stagione ha visto trionfare Reggio Emilia in Lega Due con la conseguente promozione nella massima serie, proprio come Sassari l’anno precedente.

In questa stagione che sta giungendo ormai al termine la formazione di Menetti vanta un primato molto importante e soddisfacente cioè l’alto minutaggio degli italiani (molti dei quali provenienti dal vivaio della squadra) rispetto ai giocatori stranieri.

Nonostante la favorita continui a restare ancora oggi Reggio Emilia la serie, dopo la partita di ieri sera, è indubbiamente riaperta e tralasciando le gare giocate sul campo questa finale dei playoff dimostra quanto i progetti ben impostati e studiati possano portare grandi risultati. Fin quando ci sono le idee, in fondo, bisogna anche saper rischiare continuando a lavorare intensamente sul lavoro fatto. In questo, le due squadre, ne usciranno senza alcun dubbio vincitrici rispetto a tutte le altre squadre della Serie A perché con lungimiranza e fiducia hanno dato ai più una lezione dal punto di vista societario e di programmazione.