Allsvenskan: il punto alla sosta di Midsommar – Stoccolma
Andiamo ora a Stoccolma. Quest’anno, con la promozione dell’Hammarby, sono tre le squadre della capitale svedese a disputare l’Allsvenskan, anche se con destini differenti. Inizieremo quindi la nostra analisi dalle due squadre nelle prime posizioni della graduatoria (Diurgården e AIK), in modo da dare continuità alla nostra rassegna (le cui puntate precedenti sono disponibili qua – la prima – e qua – la seconda).
I blucelesti del Diurgården, a centroclassifica lo scorso anno, in questa stagione , trascinati dalle reti del centravanti finora capocannoniere Mushekwi, autore di 10 dei 24 gol complessivi segnati dagli Järnkaminerna, abitano i piani alti della graduatoria, con la chiara intenzione di rimanerci fino in fondo. Assieme all’attaccante, originario dello Zimbabwe, anche Radetinac e Mrabti (elementi di un centrocampo che l’allenatore Per Olsson schiera con il 4-4-2, che è un po’ il marchio di fabbrica del torneo) stanno dando il loro fondamentale contributo alla crescita della squadra, che ha subito finora 15 reti, abbastanza in linea con le rivali. Gli inquilini della Tele2 Arena si sono finora ben comportati negli scontri diretti e, dopo una partenza tormentata (due sconfitte nelle prime quattro partite), hanno infilato un filotto di ben sei vittorie consecutive, proiettandosi nella parte nobile della classifica. Gli ultimi risultati (quattro pareggi) fanno però pensare che a questa squadra manchi ancora qualcosa per poter dire la sua, perlomeno in chiave di vittoria finale. Alla ripresa avrà però avversari abbordabili, e la conseguente possibilità di racimolare punti importanti. Staremo a vedere.
L’AIK, squadra del cuore (si dice) della famiglia reale, quest’anno sta andando a corrente alternata. Solo due le sconfitte (ma entrambe negli scontri diretti), 24 i gol segnati (quindi in media con le altre inquiline dell’alta classifica) ma ben 17 quelli subiti. La fase difensiva è il grande problema di Alm, che pure dimostra una grande duttilità tattica (ha giocato con la difesa a tre e a quattro, seppure con una certa preferenza per il 3-5-2), potendo inoltre schierare davanti due ottimi giocatori come Goitom e Bangura, tra i migliori talenti del torneo. Diversi i punti gettati al vento con squadre di piccolo cabotaggio (e che oggi stanno facendo la differenza); la squadra, inoltre, è stata spesso al centro di polemiche a volte stucchevoli (come quella per il sole radente a Borås) e in altre occasioni più motivate (per esempio in occasione delle interruzioni durante il derby contro il Diurgården, sulla quale abbiamo riferito a suo tempo qua). Altro neo, piuttosto importante: i gialloneri di Solna non hanno finora vinto neppure uno scontro diretto. Vedremo cosa accadrà dopo la sosta: tuttavia, difficilmente (almeno secondo noi) potranno essere protagonisti nella lotta per il titolo.
Inseriamo in questa rassegna, seppure non occupi le prime posizioni in classifica, anche l’Hammarby, squadra di Stoccolma, neopromossa quest’anno nel massimo campionato nazionale. I Bajen erano partiti bene: nei primi cinque incontri avevano totalizzato due vittorie, due pareggi e una sola sconfitta (con i campioni uscenti del Malmö in trasferta, quindi più che accettabile), alla quale avevano reagito con una vittoria casalinga contro l’Åtvidabergs (ottenuta sotto i nostri occhi, al prezzo però di parecchi brividi nel finale), il 25 aprile. Da quel momento i biancoverdi, inquilini anch’essi della Tele2 Arena, non hanno più saputo vincere, e oggi navigano poco sopra la zona retrocessione, con una differenza reti di -4 (solo 15 i gol segnati, in 13 incontri). Servirà un cambio di passo deciso, da parte della squadra guidata da Nanne Bergstrand, per una permanenza tranquilla nell’Allsvenskan anche il prossimo anno.
(3 – continua)