Allsvenskan: il punto alla sosta di Midsommar – testa della classifica

La pausa di Midsommar (e la conseguente fine della fase primaverile del campionato) è anche un’occasione per fare il punto sull’Allsvenskan, sulle sorprese, conferme e delusioni. Il campionato, quest’anno, sembrerebbe essere più incerto di quello dello scorso anno; certo, se alla ripresa il Göteborg dovesse mantenere gli stessi ritmi mantenuti nell’ultimo mese, si assisterebbe, nella fase estiva, a una commedia con lo stesso copione delle ultime edizioni, dove cambierebbero semplicemente gli attori protagonisti. Conoscendo la grinta di Lennartsson, l’allenatore avrà senz’altro maledetto la pausa per le vacanze; ma siamo però certi, proprio per questo motivo, che saprà far ritrovare un’alta concentrazione ai suoi ragazzi, alla ripresa del torneo. Del resto, i  Kamraterna avevano bisogno di un uomo come lui, capace di motivare e portare in panchina la tradizionale mentalità vincente della corazzata biancoblù, squadra di grandi tradizioni e ben conosciuta anche oltre confine, all’asciutto però di vittorie in campionato ormai dalla stagione 2007. Il tutto tenendo anche conto che i Blåvitt, dalla stagione 1996 a oggi, hanno vinto la miseria di due campionati: un po’ poco per chi, nei lustri precedenti, aveva puntuali appuntamenti con la vittoria e può vantare anche due trionfi internazionali (in due edizioni della Coppa UEFA: 1981/82 e 1986/87). Ma proviamo a fare un piccolo bilancio (a puntate) di questa prima fase dell’Allsvenskan 2015.

Il Göteborg,  lo scorso anno aveva ottenuto un dignitosissimo secondo posto, migliorando la propria prestazione rispetto alla stagione precedente. Il lavoro di Mikael Stahre (vincitore, tra l’altro, dell’edizione 2012/13 della Svenska Cupen) sembrava quindi dare i suoi frutti, ma la dirigenza decise comunque di dare un segnale forte, con il cambio della guida tecnica. Il fulmine a ciel sereno provocò stupore e corpose polemiche, anche da parte della stampa (Jag är väldigt överraskad. Chockad, är min första kommentar – Sono rimasto molto sorpreso. Scioccato, è il mio primo commento” furono le parole pronunciate a caldo da Stahre ai giornalisti), ma la presidenza non arretrò di un centimetro. I fatti, però, sembrano dare ragione alla “spietata” ma pragmatica dirigenza dei Kamraterna: Lennartsson, alla sosta per la pausa estiva, ha portato i biancoblù in testa alla classifica con cinque punti di vantaggio sulla seconda e, il mese scorso, ha conquistato la Svenska Cupen. Protagonista, in campo, la fitta colonia danese capitanata da Lasse Vibe, 13 presenze e 5 reti finora ma, soprattutto, un rendimento costante che lo avrebbe messo, da indiscrezioni, nel mirino anche di qualche squadra di tornei nazionali di prima fascia. Il centravanti di Tranbjerg, classe 1987, ha visto infatti la propria quotazione di mercato raddoppiare negli ultimi tempi. Vedremo se il trend positivo proseguirà anche dopo la sosta: e questa è la grande incognita del mese di luglio. Per ora il ruolino della capolista è quello di un carro armato: dieci vittorie, due pareggi e una sola sconfitta, in casa contro il Malmö.

Il Göteborg gioca normalmente con un pragmatico 4-4-2, con Vibe ed Engvall (che si alterna a Mikkelsen) di punta. Altre pedine insostituibili sono i due terzini di fascia: Salomonsson sulla destra, classe 1989, e il norvegese Aleesami, nato nel 1991, sulla fascia opposta, entrambi molto corretti (una sola ammonizione a testa).  Il mediano Svensson, classe 1987, è un altro degli uomini di fiducia di Lennartsson, così come il danese Ankersen, centrocampista di destra, ma con un occhio di riguardo per la fase difensiva. Molti dei giocatori utilizzati dall’allenatore di Växjö, nello Småland, hanno infatti un’ottima propensione a difendere: la capolista ha segnato poco tutto sommato (19 i gol fatti), ma è decisamente fuori media rispetto a quelli subiti: in un torneo dove si segna tantissimo, i Blåvitt hanno subito solo 5 reti. La seconda difesa meno battuta è quella dei dirimpettai dell’Häcken, che di gol ne ha presi 13 (più del doppio). In totale i giocatori utilizzati dal tecnico cinquantenne della capolista sono stati solo sediciPoco turnover, quindi. Ma per ora i risultati gli danno ragione: la sua squadra corre, vince e diverte. E i tifosi sognano.

(1 – continua)