Europei Under 21 – Da Halilhodžić a Thiago Alcântara: tutti i “Golden Players” della competizione
Il premio per il miglior giocatore dell’Europeo Under 21, denominato Golden Player, nasce contestualmente alla competizione giovanile ed è spesso finito nelle mani di calciatori divenuti assoluti protagonisti anche tra i grandi del calcio mondiale.
Il primo “Golden Player” assoluto fu Vahid Halilhodžić, autore di 4 reti nella doppia finale del 1978, la prima edizione degli Europei Under 21, vinta dalla sua Jugoslavia. Cresciuto nel Velež Mostar, Halilhodžić passerà al Nantes nel 1981, vincendo il campionato francese due anni dopo. Ha chiuso la carriera al Paris Saint-Germain, che peraltro è stata una delle tante squadre da lui allenate nella sua carriera da giramondo.
Nel 1980 il premio di miglior giocatore va a Anatoliy Demyanenko, difensore dell’Unione Sovietica campione di quell’edizione. Demyanenko diventerà una pedina importante anche nella nazionale maggiore mentre a livello di club sarà legato per 11 anni alla Dinamo Kiev, con cui conquisterà (da capitano) la Coppa delle Coppe del 1986.
Il 1982 è l’anno di un altro attaccante: il tedesco Rudi Völler, reduce da una stagione da 37 reti in 37 presenze nella seconda serie tedesca, si prende il “Golden Player” pur uscendo sconfitto nella doppia sfida contro l’Inghilterra. Avrà modo di rifarsi otto anni dopo: sarà lui a procurarsi il calcio di rigore decisivo nella finale della Coppa del Mondo del 1990.
Mark Hateley viene ricordato dagli appassionati italiani per quello straordinario stacco di testa a sovrastare Collovati che è diventata un’immagine simbolo del Milan anni 80′. Qualche anno prima “Attila” era tra i protagonisti dell’Inghilterra del 1984, campione per la seconda volta consecutiva nell’Europeo Under 21. Il miglior giocatore della competizione sarà proprio lui, che qualche anno dopo, ai Rangers, riuscirà a ritrovare la vena realizzativa smarrita negli anni milanesi.
Nuovamente un difensore nel 1986: Manuel Sanchis, colonna difensiva della Rojita campione (battendo l’Italia ai rigori), viene eletto miglior giocatore del torneo. La sua vita calcistica sarà legata per sempre al Real Madrid, con il quale vincerà 21 titoli, fra cui 8 campionati spagnoli e due Champions League.
L’Europeo Under 21 del 1988 incorona la Francia, che però fatica nella finale di andata pareggiando 0-0 in casa della sorprendente Grecia. Al ritorno però è un trionfo: finisce 3-0 ed è decisivo il rientro in formazione di Laurent Blanc. Il difensore, e al tempo stesso cannoniere del Montpellier, vincerà il Golden Player dell’88, avrà una carriera lunga e prestigiosa e con i Blues diventerà campione d’Europa e del Mondo.
Quattro gol in cinque partite non bastano a Davor Šuker per portare la Jugoslavia al titolo: nel 1990 vince l’Unione Sovietica, ma gli slavi mettono in mostra giocatori di alto livello, molti dei quelli formeranno l’ossatura della Croazia terza al Mondiale di Francia ’98. Zvonomir Boban, Robert Prosinečki, Robert Jarni e lo stesso Šuker, che nell’Europeo Under 21 del ’90 viene eletto miglior giocatore e 8 anni dopo sarà capocannoniere nella Coppa del Mondo.
Inizia l’era degli Azzurrini di Cesare Maldini e il primo titolo europeo arriva nel segno di Renato Buso. Il talentino della Juventus è protagonista assoluto della fase finale dell’Europeo Under 21 del 1992, realizzando due reti alla Danimarca in semifinale e uno alla Svezia in finale. Nonostante le grandi premesse la carriera del centrocampista trevigiano non riuscirà a decollare e l’Europeo giovanile resterà la sua ultima grande soddisfazione sportiva.
L’Italia fa il bis nel 1994 grazie al gol di Orlandini nei tempi supplementari di una finale molto incerta contro un Portogallo straordinario. Nei lusitani sono presenti giocatori del calibro di Manuel Rui Costa, João Pinto, Jorge Costa ma soprattutto Luís Figo. Il centrocampista dello Sporting Lisbona sarà eletto miglior giocatore del torneo e sei anni dopo diventerà il primo “Golden Player” a vincere anche il Pallone d’Oro.
L’altro giocatore capace di vincere il premio di miglior giocatore dell’Europeo Under 21 e successivamente il Pallone d’Oro sarà un italiano: Fabio Cannavaro, capitano dell’Italia Campione del Mondo del 2006 ma dieci anni prima colonna degli Azzurrini che calano il tris battendo la Spagna nella finale del 1996.
Destino meno fortunato ha avuto Francesc Arnau, portiere catalano protagonista della vittoria della Spagna nell’edizione 1998. Gli iberici non possono contare su un attacco particolarmente prolifico e così diventa fondamentale la solidità difensiva, garantita soprattutto da Arnau, quasi insuperabile tra i pali. Gli infortuni e la concorrenza di Hesp e Reina lo costringeranno a fare la riserva del Barcellona, prima di trasferirsi a Malaga, dove avrà una discreta carriera senza però picchi di eccellenza.
L’eccellenza l’ha raggiunta Andrea Pirlo, croce e delizia dell’Italia campione dell’Europeo Under 21 del 2000. L’allora trequartista dell’Inter è decisivo nell’esordio con l’Inghilterra, ma nella seconda gara contro la Slovacchia rimedia un’espulsione che gli costa due giornate di squalifica.
Gli azzurri vanno in finale contro la Repubblica Ceca e Pirlo ha l’occasione di riscattarsi: realizza l’1-0 su calcio di rigore, i cechi fanno 1-1 nella ripresa e a pochi minuti dal 90′ il centrocampista bresciano pennella una punizione all’incrocio che vale il titolo per l’Italia e la consacrazione per lui.
La Repubblica Ceca si rifarà due anni dopo, nel 2002, grazie alle parate di Petr Čech, ottimo nelle prime gare ma assolutamente perfetto in finale contro la Francia. Nei 120′ di gioco si oppone ad ogni conclusione dei francesi e ai rigori ipnotizza Frau e Escudé. A differenza di Arnau lui non sarà un fuoco di paglia: per anni difenderà la porta del Chelsea vincendo titoli a ripetizione e confermandosi uno dei migliori portieri al mondo.
Il Golden Player del 2004 finisce tra le mani di Alberto Gilardino, quarto e fino ad ora ultimo italiano a riceverlo. “Gila” è grande protagonista di quell’edizione con 4 reti di cui 3 segnate tra semifinale e finale. Due anni dopo sarà uno dei 23 campioni del Mondo agli ordini di Marcello Lippi nella spedizione di Germania 2006.
Le edizioni 2006 e 2007 sono tutta di marca olandese e dunque non possono che essere “Orange” i due giocatori più determinanti. Nel 2006 vince Klaas-Jan Huntelaar, che in quell’annata segna 42 gol a livello di club, non abbastanza però per ottenere la convocazione al Mondiale. L’attaccante si consolerà con la vittoria nell’Europeo Under 21 (4 reti nella fase finale) e il titolo di Golden Player.
Nel 2007 l’Olanda fa il bis e il protagonista assoluto è Royston Drenthe, non solo per il suo look alla Ruud Gullit ma soprattutto per le sue impressionanti prestazioni sul campo. Drenthe trascina i suoi al secondo titolo consecutivo grazie alle sue scorribande sulla fascia sinistra: sa fare sia il terzino che l’ala, il tutto con ottimi risultati. Il Real Madrid lo acquista subito dopo l’Europeo, ma la sua carriera non sarà all’altezza delle aspettative e oggi milita in Turchia, nel Kayseri Erciyesspor.
Oltre ad aver ricevuto il premio di miglior giocatore, Marcus Berg ha stabilito il record di marcature nella fase finale dell’Europeo Under 21: sono 7 le reti segnate nel 2009. Non basteranno a guidare la Svezia al titolo (i padroni di casa saranno eliminati ai rigori in semifinale), ma gli varranno l’attenzione dell’Amburgo, che lo acquista dal Groningen. In Germania non avrà molta fortuna, meglio gli ultimi anni al Panathinaikos, dove torna a segnare con continuità.
Edizioni 2011 e 2013 che premiano la Spagna di Juan Mata e Thiago Alcântara. Il primo ha partecipato all’Europeo 2011 da giocatore già affermato: era uno dei 23 convocati da Vicente del Bosque per il fortunato Mondiale di Sudafrica 2010.
Il figlio di Mazinho è stato invece protagonista dell’ultima edizione, giocata in Israele: ha guidato i suoi da capitano alla vittoria del titolo ed è stato perfetto in finale contro l’Italia realizzando una tripletta, unico a riuscirci nella storia della competizione.