James Pallotta, insieme al C.E.O. di Eurnova Luca Parnasi e ad altri responsabili del progetto, ha presentato oggi il piano definitivo per il nuovo “Stadio della Roma”, che sorgerà nell’area di Tor di Valle. L’investimento complessivo è di oltre un miliardo di euro, di cui quattrocento milioni stanziati esclusivamente stanziati per lo stadio da 52500 posti (estensibili a 60000 per le partite con maggiore affluenza). Queste le parole di Pallotta alla presentazione del piano: “Se vogliamo competere per diventare un top club nel mondo abbiamo bisogno di uno stadio di proprietà. Questo stadio sarà una struttura importantissima in Italia per decenni, intanto voglio congratularmi con squadra e tifosi – con i quali non ho nessun problema, va bene dialogare ma noi vogliamo uno stadio tranquillo, senza violenza e razzismo, su questo non c’è dialogo – per la stagione che hanno fatto e vogliamo regalare a Roma e ai romani le strutture che meritano. Non abbiamo mai chiesto un euro al Comune di Roma, troveremo e stiamo trovando i fondi e saranno tutti privati“.
Insieme a Pallotta c’era anche Riccardo Viola, presidente del Comitato Regionale del Lazio del CONI: “Roma guarda al futuro – dice – e mi riferisco anche all’Olimpiade. Qualche giorno fa pensavo a una frase di Dino Viola che parlava di uno stadio per Roma e per i romani. Si era arenato il discorso nel 1987, adesso lo stiamo riprendendo”. Il capoprogetto, Mark Pannes, ha parlato così dell’area che sarà completamente rinnovata: “Sarà un campus che permetterà ai romanisti e ai romani di vivere lo sport e l’intrattenimento per 365 giorni. C’è lo stadio, ci sono un anfiteatro interno e esterno e tante strutture sfruttabili tutto l’anno. Lo stadio corrisponde a tutti gli standard UEFA e ci sarà la nuova Trigoria che sarà la struttura di allenamento più all’avanguardia del mondo. Sarà uno stadio ecologico e sicuro e le famiglie e i bambini potranno venire serenamente”.
Questo invece il pensiero di Luca Parnasi sull’impatto che questo progetto potrà avere sul futuro di Roma: “Questo progetto farà ripartire Roma e tutto il mondo ne sta parlando, ci sono decine di imprenditori che vogliono farne parte. C’è un po’ di scetticismo, ma con coraggio, passione e un po’ di lucida follia noi vinceremo questa sfida”.
Assente l’architetto Dan Meis, Pallotta si è poi impegnato a spiegare il pensiero della UEFA sul nuovo stadio e sul fair play finanziario: “La UEFA ha considerato lo stadio in maniera positiva, non era un argomento cruciale, ma nei prossimi 3-5 anni lo stadio darà alla Roma la possibilità di rispettare i parametri UEFA e di crescere nel mondo. La Roma – prosegue Pallotta – è proprietaria dello stadio attraverso una holding perché era l’unico modo per finanziare il progetto. Gli introiti dello stadio sono a favore del club in ogni singola attività e non tutti andranno a finanziare il mercato, anche se vogliamo continuare a portare grandi giocatori a Roma. Nel giro di un anno gli introiti del club aumenteranno notevolmente, ci vogliono circa 6 mesi per iniziare i lavori e prima di aprire lo stadio dobbiamo completare tutte le infrastrutture, ci vorranno circa 22-24 mesi. La burocrazia italiana? Non ci è sembrata così male, ci sono grossi problemi anche in altri paesi. Sono certo che rispetteremo i tempi previsti, i ritardi che ci sono stati (circa 2 mesi) erano contemplati, anche se all’inizio pensavamo che il Comune fosse un po’ più rapido. Siamo sereni, questo progetto è importante per tutta Italia perché il mondo deve capire che qui si può investire. Roma deve darsi una mossa”.