Europei Under 21: il Portogallo
Continua il nostro viaggio alla scoperta delle squadre che saranno protagoniste nel prossimo Europeo Under 21 che si svolgerà in Repubblica Ceca: scopriamo qualcosa di più del Portogallo, inserito nel Girone B assieme all’Italia, l’Inghilterra e la Svezia.
PERCORSO DI QUALIFICAZIONE – Dopo aver mancato la qualificazione agli Europei Under 21 per tre edizioni di fila, il Portogallo è riuscito finalmente a tornare protagonista anche a livello giovanile: i lusitani, infatti, sono l’unica squadra ad aver dominato in lungo e in largo il proprio girone, avendo ottenuto ben otto vittorie in altrettante gare e finendo davanti a Israele, secondo classificato, con addirittura nove punti di vantaggio. Gli uomini di Rui Jorge si sono dimostrati nettamente superiori anche all’Olanda nella fase finale dei play-off, tanto da aver vinto 2-0 all’andata e 5-4 al ritorno. Il Portogallo si presenta dunque come uno dei possibili protagonisti di questo torneo: il sogno di Rui Jorge è provare a vincere per la prima volta della storia delle nazionale lusitana gli Europei Under 21, un’impresa che fu sfiorata soltanto nel 1994 dal Portogallo di due giovanissimi Luís Figo e Rui Costa.
L’ALLENATORE – Dopo aver trascorso gran parte della propria carriera da calciatore tra Porto e Sporting Lisbona, nel 2010 Rui Jorge è stato scelto dalla Federazione per sostituire sulla panchina del Portogallo Under 21 il tecnico Rui Caçador: solo qualche mese prima, il portoghese aveva vissuto la sua prima esperienza da allenatore dirigendo il Belenenses per le ultime due giornate della stagione 2008-2009. La partecipazione agli Europei Under 21, tuttavia, è sfuggita al Portogallo sia nel 2011 che nel 2013, venendo eliminato in entrambe le occasioni ai gironi di qualificazione; questa volta, però, Rui Jorge sembra aver trovato la squadra giusta per provare a riscattarsi e ora, dopo aver superato agevolmente la fase preliminare, sogna di condurre il suo gruppo verso la vittoria finale.
LE STELLE DELLA SQUADRA – La rosa del Portogallo Under 21 riflette pienamente l’attuale situazione tattica della Nazionale maggiore: a centrocampo, tanti talenti e giocatori dalla tecnica sopraffina, mentre in attacco manca una vera punta di peso in grado di trasformare in oro gli assist dei compagni. Ruben Neves è sicuramente il pezzo più pregiato della squadra di Rui Jorge e uno dei prospetti più interessanti a livello mondiale: mediano classe 1997, Neves è già entrato nel giro della squadra titolare del Porto, oltre a essere diventato a 17 anni e 5 mesi il più giovane giocatore della storia dei Dragões ad aver segnato un gol nella gara d’esordio. Già finito sul taccuino di Real Madrid, Paris Saint-Germain e Juventus, questo talentuoso centrocampista è dotato di un’intelligenza tattica non comune tra i suoi coetanei, oltre ad essere abilissimo nei contrasti e nei passaggi, lunghi o corti che siano, per i compagni. Altro centrocampista già al centro di numerose voci di mercato, nonostante la giovane età, è William Carvalho: da anni punto di riferimento del centrocampo dello Sporting Lisbona, questo giocatore si è dimostrato un buonissimo mediano, abile nello strappare il pallone agli avversari grazie alla sua notevole fisicità e ottimo nell’impostare con precisione il gioco. L’Arsenal e il Manchester United sono da tempo sulle sue tracce, ma questi Europei Under 21 potrebbero essere l’occasione giusta per attirare ulteriori attenzioni. Da segnalare anche il centrocampista del Braga Rafa Silva, un ex obiettivo della Roma: questo ragazzo classe 1993 può giocare sia come ala sia come trequartista, considerata la sua particolare abilità nel dribbling e alla sua capacità di inserirsi velocemente negli spazi. Un altro elemento fondamentale per questa squadra è l’esterno del Monaco Bernardo Silva: come Rafa Silva, può giocare come trequartista o ala, ma, rispetto al giocatore del Braga, è più dotato tecnicamente e possiede anche un discreto fiuto del gol. In attacco, l’unica vera sorpresa potrebbe essere Carlos Mané dello Sporting Lisbona: questo classe 1994 ha iniziato la propria carriera come ala, ma spesso viene adattato come prima punta per sfruttare la sua notevole velocità negli inserimenti.
MODULO E TATTICA – Come modulo, Rui Jorge sembra prediligere il 4-3-3, lo schema perfetto per riuscire a esaltare gli ottimi esterni di questa squadra, ma talvolta si è affidato anche a un più equilibrato 4-2-3-1. Considerata la mancanza di attaccanti di grande valore, il tecnico portoghese tende a puntare sulla qualità del centrocampo e sul talento di giocatori come Ruben Neves e William Carvalho: la loro abilità e precisione nell’impostare il gioco e trovare in velocità gli esterni potrebbero essere delle armi importanti per il Portogallo per provare a sorprendere le difese avversarie, soprattutto in contropiede. Il punto debole della squadra di Rui Jorge potrebbe essere la difesa: se escludiamo i più esperti Ilori e Guerreiro, nel reparto arretrato mancano gli elementi giusti per resistere agli attaccanti dell’Italia e dell’Inghilterra e il rischio di soffrire parecchio le sortite offensive degli avversari è molto alto.