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Diamond League, New York: il vento rallenta un umano Usain Bolt

Settima tappa della Diamond League: la carovana dell’atletica si sposta da Oslo alle Randalls Island di New York. Quest’isola, che prima del 1960 era divisa da un canale d’acqua che l’uomo ha chiuso per consentire una migliore ed effettiva circolazione, è separata da Manhattan dal fiume Harlem e dal Queens dall’East River.

Scendiamo in pedana laddove nel giavellotto maschile Veselý piega la concorrenza del finlandese Mannio e di Peacock con un 83.62 m al secondo tentativo: gli altri hanno lanciato almeno quattro volte… Doppietta statunitense nel getto del peso: il season best di Jordan Clarke (21.34) non è sufficiente a battere il 21.67 di Kovacs. Il disco femminile parla croato con il 68.44 di Sandra Perković: seconda la cubana Pérez, terza Mélina Robert-Michon a 62.77 m.

Passando ai salti, la trentaseienne Ruth Beitia batte la croata Vlašić con 1.97 nell’alto: entrambe si sono fermate a tale altezza, il regolamento premia la spagnola avendolo superato al secondo tentativo. Fabiana Murer conferma la sua leadership stagionale nella disciplina del salto con l’asta: la brasiliana condivide il 4.80 con la greca Kiriakopoulo e guadagna gli otto punti in palio avendo commesso due errori in meno nelle altezze precedenti. Il salto in lungo premia la canadese Nettey con 6.92, seconda Tianna Bartoletta (6.89), terzo posto per Shara Proctor (6.72). Purtroppo il vento ha violentato la gara del triplo: a vincere, come al solito, è Pedro Pablo Pichardo con 17.56 marcato con un -2.5, seconda posizione per Will Claye (16.96 a -0.9).

Nel fondo, Ben True, corridore del Maine, batte la concorrenza africana nei 5000 piani mentre nei 1000 femminili è un trionfo a stelle e strisce: sei atlete su sette partecipanti sono di casa (si distingue la britannica Hannah England, quinta, il cui cognome è tutto un programma), vince Erin Donohue. I 3000 a ostacoli hanno visto l’etiope Ayalew salire sul gradino più alto del podio.

Nella velocità, Rudisha e Ajee Wilson fanno loro gli 800 maschili e femminili, il portoricano Culson supera van Zyl e Gibson nei 400 ostacoli. Tre corse nei 100 m: doppietta americana nei piani con Tyson Gay (10”12) e Gardner (11” netti) mentre gli ostacoli femminili se li aggiudica Sharika Nelvis con 12”65. Dulcis in fundo nei 200 m, Usain Bolt torna alla sua distanza preferita e amministra il vantaggio che si prende nei primi ottanta metri sul caraibico Zhardel Hughes: 20”29 con un -2.8 di vento contro.