Home » Sul Ceresio fumata nera: Lugano sempre senza allenatore

Continua la telenovela bianconera sulle rive del Ceresio. Ieri doveva essere il giorno dell’ufficializzazione del nuovo allenatore, ma nulla si è mosso. Tutto sembrerebbe ruotare attorno alle decisioni del Pescara: dopo il fallimento della promozione per un soffio, una parte della dirigenza abruzzese vorrebbe puntare su Zeman per provare a ripetere la stagione di tre anni fa, mentre altri (e, a quanto sembra, la maggioranza dei tifosi) vorrebbero ancora Massimo Oddo al timone dei biancocelesti. Da parte sua Renzetti, patron del Lugano, sembra davvero innamorato dell’opzione che prevederebbe il boemo sulla panchina della sua squadra, ed è disposto ad aspettare ancora qualche giorno, a costo di fare iniziare la preparazione estiva della sua squadra, martedì prossimo, al preparatore atletico Nicolas Townsend (ricordiamo infatti che lo staff tecnico di Bordoli è rimasto alle dipendenze della squadra ticinese). A chi ne fa un problema di soldi, Renzetti risponde che Zeman è un uomo attento soprattutto al progetto tecnico, e che i soldi sono un dettaglio secondario. In riva al Ceresio tifosi e giornalisti sembrano fiduciosi ma, lontano dai capannelli e davanti a una birra fresca, qualche vecchio della carta stampata ti fa notare che le rivali stanno pianificando la stagione con arrivi e partenze dei giocatori, e che questo sarebbe il momento di agire, per non perdere i colpi migliori. Non ci resta, quindi, una volta svuotato il bicchiere, che farci due passi al fresco sul lungolago, prima di rientrare.

Sul fronte dell’inchiesta sui presunti premi a vincere, il Presidente della Commissione Federale, Avvocato Moro, ha dichiarato a Ticino News di avere accolto la richiesta dell’avvocato dei due giocatori deferiti (Rossini e Djuric, mentre il Lugano, come Società, non è coinvolto), di un rinvio. Sembra, inoltre, che anche tre giocatori dello Sciaffusa sarebbero sotto inchiesta. La vicenda, a detta di Moro, dovrebbe essere una prima assoluta: “A mia conoscenza” ha dichiarato agli intervistatori “non dovrebbero esserci stati dei precedenti simili. Adesso però stiamo studiando l’incarto in maniera più dettagliata prima di pronunciarci”. Aniello Fontana, presidente dello Sciaffusa, aveva invocato addirittura l’intervento della giustizia penale ordinaria e, tra le righe, il coinvolgimento anche della società ticinese. L’Avvocato Moro, tuttavia, non si è sbilanciato: “Al momento la procedura è rivolta soltanto contro i giocatori, poi quello che sarà il futuro non lo possiamo sapere…”. Non rimane che aspettare, anche se la sensazione è che, in mancanza di sviluppi clamorosi e per ora del tutto imprevedibili, a pagare saranno i diretti interessati che, fino a prova contraria, si sarebbero mossi in modo autonomo.