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Giro del Delfinato 2015, un’indigestione di montagne

Sarà perché il Tour de France strizza l’occhio verso gli scalatori, ma il Giro del Delfinato 2015 non è certo da meno. La corsa che si disputa nel sud-est della Francia, tradizionale antipasto della “Grande Boucle” che parte oggi da Ugine per concludersi a Modane Valfréjus domenica 14 giugno, prevede montagne come se piovesse. Basta solo pensare che, su otto tappe, ben quattro si concluderanno in quota. E consecutivamente, da giovedì 11 a domenica 14. Il “Critérium du Dauphiné“, giunto alla sua 67esima edizione, parte oggi con la prima frazione da Ugine ad Albertville. Una tappa che nel finale prevede un circuito da ripetere cinque volte che contiene al suo interno la salita della Côte du Villard. Il giorno dopo, il traguardo di Villars-les-Dombes chiama i velocisti in quanto la seppur impegnativa ascesa del Col de Cuvéry è situata a più di 100 km dalla conclusione. La terza tappa prevede una cronometro a squadre di 24,5 chilometri su percorso vallonato con arrivo a Montagny. L’indomani, ultima occasione per le ruote veloci in quel di Sisteron. Ultima occasione perché da giovedì 11 giugno inizia il “gran ballo delle montagne”. Quinta tappa, si arriva in quota a Pra Loup dopo aver scalato in precedenza quattro ascese delle quali una di prima categoria, il Col d’Allos. Sesta tappa, traguardo posto sullo strappo di Villard-les-Lans, quinta salita di una frazione che prevede anche la scalata del Col du Rousset. Settima tappa, sei colli da scalare e di questi ben cinque sono di prima categoria. Compreso il conclusivo, che porta al traguardo di Saint-Gervais-les-Bains. Ottava e ultima tappa, presenti sei salite ma di questa solo una è di prima categoria. Purtroppo per i corridori, si tratta di quella finale verso l’arrivo di Modane Valfréjus.

Tra i grandi nomi presenti in questo Delfinato, ve ne sono due che fanno parte dei “magnifici quattro” che si giocheranno a luglio il Tour de France. Vale a dire il nostro Vincenzo Nibali (Astana) e l’inglese Chris Froome (Sky). Assenti gli altri due “pezzi da novanta” delle corse a tappe – vale a dire Quintana e Contador – il siciliano e l’inglese useranno il Delfinato per rifinire la preparazione per la “Grande Boucle”. Ma se ci sarà l’occasione per “segnare un colpo”, entrambi non se la faranno certo sfuggire. La pattuglia dei pretendenti alla maglia gialloblu di vincitore del Giro del Delfinato è piuttosto ampia. A cominciare dal vincitore dello scorso anno, lo statunitense Andrew Talansky (Cannondale-Garmin), che avrà nel suo compagno Daniel Martin un gregario d’eccezione. Poi, il duo spagnolo formato dai “vecchietti terribili” Alejandro Valverde (Movistar) e Joaquim Rodríguez (Katusha). La pattuglia di casa francese è formata dal duo Ag2R – La Mondiale composto da Romain Bardet e Jean-Christophe Péraud e da Pierre Rolland (Europcar). E ancora gli olandesi Wilco Kelderman (Lotto NL – Jumbo) e Bauke Mollema (Trek), lo statunitense Tejay Van Garderen (BMC), il croato Robert Kiserlovski (Tinkoff-Saxo), lo svizzero Matthias Frank (IAM Cycling), il sudafricano Louis Meintjes (MTN Qhubeka), i gemelli inglesi della Orica-GreenEdge Adam e Simon Yates. E c’è anche Alberto Rui Costa. Il portoghese della Lampre-Merida prende così il via al Delfinato “tradendo” il Giro di Svizzera, corsa da lui vinta nelle ultime tre edizioni. Per gli uomini che punteranno a una tappa, da segnalare l’australiano Simon Gerrans e il sudafricano Daryl Impey, entrambi della Orica-GreenEdge, i francesi Tony Gallopin (Lotto-Soudal) e Julien Alaphilippe (Etixx – Quick Step), il norvegese Edvald Boasson Hagen (MTN-Qhubeka). Tra i velocisti, tre nome su tutti. Il francese Nacer Bouhanni (Cofidis), lo sloveno Luka Mezgec (Giant-Alpecin) e il nostro Sacha Modolo (Lampre-Merida).

Insomma, una corsa impegnativa. Il Tour de France può attendere. Il Giro del Delfinato, no.