Intervistato da Uefa.com, Luis Enrique, allenatore del Barcellona, ha commentato così la vittoria dei suoi ragazzi contro la Juventus nella finale di Champions League:
“È stata una finale spettacolare contro un’avversaria di grandissimo livello. La Juve ci ha creato tanti problemi, abbiamo dovuto soffrire ma abbiamo anche creato molto. È stata una finale straordinaria perché entrambe le squadre hanno contribuito, poi ovviamente perché abbiamo fatto di nuovo la storia con il Barcellona. Abbiamo avuto una partenza perfetta, abbiamo segnato e creato diverse occasioni. Buffon, come al solito, ha fatto una grande partita. Nella ripresa la Juventus è cresciuta e ci ha messo sotto pressione. Per circa dieci minuti ci hanno messo sotto, poi ci siamo ripresi e in generale abbiamo meritato di vincere. E’ stata la nostra 60esima partita in stagione: sei sconfitte e quattro pareggi. Cifre che fanno capire come questa sia stata una delle migliori stagioni in assoluto del Barcellona. Negli ultimi dieci anni il Barcellona è stato il club di maggior successo in Europa. Questi giocatori hanno dimostrato grande fame di vittoria, ma anche che si divertono a rendere felici i loro tifosi. Neymar ha avuto un’ottima prima stagione al Barcellona ma questa è stata spettacolare. È cresciuto immensamente sia per quanto riguarda le statistiche che le prestazioni; ha dimostrato di essere uno dei migliori giocatori al mondo. Quando ci siamo rinforzati con Luis Suárez conoscevamo le sue qualità ma ovviamente avevamo anche dei dubbi: soprattutto se si sarebbe adattato a questa squadra e a questa filosofia di gioco. Lo abbiamo pagato molto ma le statistiche dimostrano che è stato un grande acquisto. Ci sarà una grande festa domani. Ringrazio tutti per la fiducia che mi è stata accordata e per il sostegno che mi è stato dato, a me e alla mia famiglia. L’anno scorso il Barcellona non aveva vinto niente; ma la squadra si è ricompattata e ha fatto le cose giuste superando tutti i problemi che si sono creati. Insieme siamo più forti e poi le qualità individuali escono fuori”.