Verso Canada 2015: uno sguardo al Gruppo D

A pochi giorni dall’inizio della settima edizione dei campionati mondiali di calcio femminile in Canada, analizziamo i sei gironi in cui sono suddivise le 24 Nazionali partecipanti. È il turno del gruppo D, che vedrà protagoniste Stati Uniti, Australia, Svezia e Nigeria.

Semplicemente, la storia del calcio in rosa: ancor prima del boom della MLS maschile, negli Stati Uniti il soccer ha scritto la storia dello sport femminile. Due titoli iridati, quattro ori olimpici e 7 titoli continentali CONCACAF: una bacheca da urlo, per la nazionale storicamente più forte di sempre. Il problema è che il mondiale manca dal 2003 e a questa generazione non è bastata la scorpacciata olimpica: quale occasione migliore del torneo organizzato dalle vicine di casa canadesi? Impossibile indicare le stelle, dato il blasone e la caratura della maggior parte delle convocate di Jillian Ellis, ma certo spiccano i nomi del portiere Hope Solo (Seattle Reign), Abby Wambach, Megan Rapinoe e Alex Morgan, né mancherà l’esperienza, con ben 10 calciatrici oltre le 100 presenze internazionali: numeri figli di un calendario ricco di test ai quattro angoli degli States, ma anche dell’imprescindibilità di calciatrici che nascono una sola volta per generazione.

Tante calciatrici dell’altamente lega locale, ma anche parecchie giramondo compongono la Svezia: tra elementi dei massimi campionati di Francia, Germania e Inghilterra non mancheranno versatilità e capacità di affrontare diversi stili di gioco. La guida tecnica è una garanzia e risponde al nome di Pia Sundhage, già tecnico in passato di Boston Breakers, KIF Örebro DFF e nazionale statunitense. Occhio soprattutto a Nilla Fischer (Wolfsburg), Lotta Schelin (Lione) e Kosovare Asllani (PSG); la più esperta è Therese Sjögran, centrocampista classe 1977, che esordì a livello internazionale nel lontano 1997. Quinta forza del ranking FIFA, dalle Blågult passa parte delle speranze del Vecchio Continente a Canada 2015, per il talento delle top player e l’autorevolezza e della guida tecnica.

Sotto pressione per effetto di un sorteggio poco benevolo, ma forti della crescita di una W-League che sarebbe il sogno di tanti appassionati italiani: nomi e casacche (anche) dai più importanti club maschili dell’Australia calcistica. Detiene il titolo Canberra, che lo scorso 21 dicembre piegò Perth al nib Stadium, con punteggio di 1-3. Le Matildas (fino al 1995 chiamate Female Socceroos), oltre a confermare l’abitudine tutta australiana di scegliere nomi deliziosi per le squadre nazionali, non sono riuscite a difendere in Vietnam il titolo continentale asiatico conquistato nel 2010: ci hanno pensato i maschi e il mondiale è l’occasione giusta per ristabilire le gerarchie e far capire ai fan del gioco più amato al mondo che c’è spazio per l’Australia di Lisa De Vanna, non solo per quella di Tim Cahill.

Sfavorita dal pronostico, una sola volta (USA 1999) oltre la fase a gironi, schiacciata dal gruppo della morte: il destino della Nigeria sembra scontato. Ma forse proprio qui sta il bello, perché alle ragazze di Edwin Okon basterà mettercela tutta per uscire tra gli applausi di Winnipeg e Vancouver. Occhio alle più giovani, vice-campionesse mondiali 2014 a livello Under 20: su tutte Asisat Oshoala, talentuoso attaccante del Liverpool, premiata recentemente BBC Women’s Footballer of the Year. L’argento giovanile raccolto in Canada (finale persa ai supplementari davanti ai 16mila di Montreal) unito alle 9 Coppe d’Africa (su 11 disputate) fanno ben sperare, ma la sensazione è che americane, svedesi e australiane siano su un altro livello.

IL CALENDARIO

Lunedì 8 giugno

Svezia-Nigeria (Winnipeg)

Stati Uniti-Australia (Winnipeg)

Venerdì 12 giugno

Australia-Nigeria (Winnipeg)

Stati Uniti-Svezia (Winnipeg)

Martedì 16 giugno

Nigeria-Stati Uniti (Vancouver)

Australia-Svezia (Edmonton)