Aprile 2003, una brutto mese per il calcio del Canton Ticino. Il Football Club Lugano, tre volte campione svizzero, tre volte vincitore della Coppa nazionale, espressione calcistica della piazza finanziaria elvetica più importante dopo quella di Zurigo, scompare dal firmamento calcistico rossocrociato, per motivi economici. La vicenda del fallimento è drammatica e tinta di giallo: il 5 marzo 2002 il presidente della società, l’avvocato Jermini, viene trovato morto nella sua auto, affondata nel Ceresio, in circostanze non del tutto chiare. In seguito, la magistratura ticinese scoprì un buco di bilancio, nella società calcistica del Sottoceneri, pari a decine di milioni di franchi. Inevitabile, per il club, la bancarotta. La squadra bianconera, fondata quasi un secolo prima (nel 1908, come l’Inter, eliminata con una storica impresa dai ticinesi dalla Coppa Uefa nel 1993), squadra più titolata del Cantone, ripartì l’anno successivo, con i ragazzi dell’U-21, dalla seconda Lega Interregionale cantonale, sorte che toccherà, alcuni anni dopo, a un’altra squadra ticinese, cara agli appassionati di calcio della Svizzera italiana: il Bellinzona.
Nel 2004, il Lugano si fonde con il Malcantone Agno, squadra ticinese che gioca in Challenge League, acquisendo il diritto sportivo a giocare nella serie cadetta elvetica. Nasce così, dalla fusione, l’Associazione Calcio Lugano, che riprende l’eredità del vecchio club bianconero. Nel 2008, a cento anni dalla fondazione, la società tornerà a utilizzare denominazione e logo di un tempo. Le vicende sportive del club sono alterne: a stagioni anonime seguono altre nelle quali la promozione in massima serie viene sfiorata. Nel 2009/10, ad esempio, quando i bianconeri, dopo aver fallito per un soffio la conquista del primo posto (e la conseguente promozione diretta), a causa di un rocambolesco finale di campionato, si trovano a giocare per la promozione lo spareggio (sue due incontri, uno d’andata e uno di ritorno) contro la penultima della Super League: il Bellinzona. All’andata di questo derby ticinese, prevalgono i granata padroni di casa, segnando il gol vittoria al 91′, dopo che i bianconeri sottocenerini avevano pareggiato la prima rete a venti minuti dal termine. Nel ritorno, sullo 0-0, la promozione viene negata ai luganesi da una traversa, colpita al 5′ minuto di recupero, con il pubblico dello stadio di Cornaredo tutto in piedi a sostenere i propri beniamini. L’incontro termina così a reti inviolate, permettendo al Bellinzona di restare in Super League. Il destino, tuttavia, riserverà un futuro amaro anche alla squadra della capitale del Cantone: come scrivevamo qualche riga sopra, nonostante, nella stagione 2013, si fosse guadagnata la permanenza nella Challenge League, lottando addirittura per la promozione in massima serie, la squadra granata subirà anch’essa l’onta del fallimento, e delle relegazione nelle serie inferiori, nel settembre 2013.
La stagione 2014/15, per i bianconeri, non parte nel migliore dei modi: per festeggiare la prima vittoria, i tifosi ticinesi devono infatti attendere la quinta giornata del torneo. Alla sesta, l’inattesa e bruciante sconfitta in trasferta nel derby con il Chiasso, seguita da due pareggi, il secondo a Ginevra contro il Servette, grande favorito per la vittoria finale. Poi, il filotto di cinque vittorie consecutive, interrotto da un pareggio, seguito da altri cinque risultati positivi (quattro vittorie e un pareggio) e chiuso dalla sconfitta per 2-0, a Ginevra contro i Grenat. Ma il meglio, per il Lugano, doveva ancora venire: dieci vittorie consecutive, tra il 28 febbraio e il 29 aprile, interrotte dalla rocambolesca sconfitta in Romandia, contro il Le Mont, ultimo in classifica, alla vigilia dello scontro diretto a Cornaredo contro il Servette che, grazie alla sconfitta dei bianconeri, opera il sorpasso. Davanti al loro pubblico i ticinesi vincono, con una rete per tempo, controsorpassando i rivali. Il resto, è storia di oggi. Alla Gurzelen di Biel-Bienne, nel Cantone di Berna (dove oggi la squadra di casa ha giocato il suo ultimo incontro, dal momento che nella prossima stagione giocherà nel nuovo impianto denominato Tissot Arena), il Lugano, con l’ennesima affermazione, ha conquistato i punti necessari per tornare nella massima serie, tanto da rendere comunque ininfluente la sconfitta casalinga, a Ginevra, degli ormai demotivati Grenat. Bentornato in massima serie, Lügan!