Il Giro d’Italia 2015 affronta la 15a tappa, la Marostica – Madonna di Campiglio di 165 chilometri. E’ il quarto arrivo in salita della Corsa Rosa. Un arrivo che fa scorrere una lacrima sul viso di ogni appassionato di ciclismo. Il perché è presto detto. L’ultima volta che il Giro fece tappa nella nota località dolomitica era il 4 giugno 1999. A vincere fu Marco Pantani. Il “Pirata” ottenne l’ennesima vittoria di quel Giro che stava dominando. Il giorno dopo, però, quel controllo e quell’ematocrito al 52% ancora non del tutto chiarito. Pantani veniva così escluso dal Giro in Maglia Rosa. Fu l’inizio della parabola discendente del “Pirata”, che portò alla sua morte – avvenuta in circostanze ancora non del tutto chiarite – il 14 febbraio 2004.
Tornando all’altimetria, la frazione prima dell’arrivo in salita di Madonna di Campiglio prevede due ascese. La prima è il Gran Premio della Montagna di 2a categoria de La Fricca. Una rampa di 11,3 chilometri con pendenza media del 5,1% e punte del 10%. La cima è collocata a 104,9 chilometri dall’arrivo. Poi discesa, un lungo tratto di fondovalle e ha inizio la seconda salita di giornata, il Passo Daone, classificato GPM di 1a categoria. Un’ascesa lunga 8,4 chilometri con pendenza media del 9,2% e punte del 14%. La vetta è piazzata a 31 km dall’arrivo. Di questi, 7,3 sono in discesa, 8,8 sono in falsopiano in leggerissima ascesa e gli ultimi 15,5 km portano al traguardo in vetta di Madonna di Campiglio, catalogato GPM di 1a categoria. Una salita con pendenza media del 5,9% e punte del 12%.
La frazione dovrebbe vivere la dinamica tipica di queste giornate: una fuga composta da uomini fuori classifica che si sviluppa all’inizio e i big della generale che aspettano le salite finali per darsi battaglia. Dopo la cronometro di ieri, la tappa di oggi rappresenta la prima occasione per Fabio Aru (Astana) per tentare di ridurre il suo distacco di 2’28” nei confronti della Maglia Rosa Alberto Contador (Tinkoff-Saxo).