MP Istantanee presenta… Fernando Cáceres, quando cambia la vita

Fernando Cáceres, apprezzato difensore argentino degli anni ’90 nella Liga spagnola e nella Selecciòn, ha avuto una buona carriera. Due anni dopo il ritiro, accingendosi a trasferirsi definitivamente in Europa, è vittima di un terribile appuntamento con il destino. Che ha affrontato con forza e dignità.

Sulla rampa di lancio

Nato a San Isidro (Buenos Aires, Argentina) il 7 febbraio 1969, Fernando Gabriel Cáceres inizia a giocare seriamente a calcio nelle giovanili dell’Argentinos Juniors. E’ un difensore centrale dal fisico compatto – 180 cm per 75 kg – bravo tecnicamente e attento in marcatura. Nel 1985 partecipa alla vittoria del Campionato Sudamericano da parte dell’Argentina Under 17. Approda in prima squadra nel 1986 e pian piano si afferma tra i più interessanti giovani del campionato. Dopo 113 partite e 5 reti viene acquistato dal River Plate, con cui vince subito il torneo Apertura. E’ il 1991. Nel glorioso club biancorosso gioca talmente bene da attirare l’attenzione di Alfio Basile, C.T. della Nazionale, che lo fa debuttare il 23 settembre 1992 a Montevideo contro l’Uruguay, gara valida per la Lipton Cup.

Con l’Argentina a USA ’94

 

 

 

 

 

 

 

 

Affermazione

Nel 1993 viene convocato per la Coppa América. Cáceres gioca la semifinale e la finalissima del torneo, che vede l’Argentina confermare il titolo conquistato due anni prima. Viene in seguito schierato anche durante le eliminatorie per USA ’94, giungendo nel frattempo in Europa. Lo mette sotto contratto il Real Saragozza. Con il nuovo club mette la firma sulla vittoria in Coppa del Re e, a fine stagione, strappa un posto tra i 22 per il Mondiale statunitense: gioca tutte le gare da titolare e così viene apprezzato anche a livello internazionale. Nel 1995 vince la Coppa delle Coppe, dove all’ultimo atto gli spagnoli hanno la meglio sull’Arsenal grazie al celebre gol di Nayim.

Nella Liga

Cáceres resta a Saragozza fino al 1996, quando decide di tornare in patria al Boca Juniors. Ma si tratta di un’avventura che dura pochi mesi e così il difensore torna in Spagna. Si accorda con il Valencia, dove rimane un biennio. Nel frattempo il nuovo C.T. della Nazionale Daniel Passarella lo conferma in squadra, ma fino al 1997. L’ultima gara di Cáceres con la rappresentativa avviene nel novembre dello stesso anno contro la Colombia. In tutto 24 gettoni con una rete. Poi arriva al Celta Vigo: l’esperienza con i galiziani si rivelerà la più duratura della carriera, per un totale di sei ottime stagioni, impreziosite dalla vittoria in Coppa Intertoto nel 2000 e dall’approdo della squadra addirittura ai quarti di finale di Champions League nel 2003-04. Dopo Ariél Ibagaza, è tuttora il secondo argentino per numero di presenze nella Liga.

Nel Celta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorno in patria

Alla fine del 2004, in seguito ad una comparsata in seconda divisione con il Córdoba, lascia la Spagna per la terra natale firmando per l’Independiente. Dopo due annate riveste i colori dell’Argentinos, dove era iniziato tutto venti anni prima. In realtà, a causa di un grave infortunio ad un ginocchio, non riesce mai a scendere in campo ed annuncia il ritiro nel 2007, a 38 anni. Nel 2009 si unisce all’Independiente in qualità di tecnico della squadra riserve. Finché arriva all’appuntamento con il destino.

Il dramma

Il 1°novembre 2009, mentre si trova all’interno della sua auto, subisce un tentativo di rapina. Il gruppo di delinquenti esplode diversi colpi d’arma da fuoco e, purtroppo, uno di questi colpisce Cáceres alla testa. Precisamente all’altezza dell’occhio destro. Ricoverato d’urgenza, Fernando versa in pericolo di vita ed entra in coma. Il proiettile gli provoca la perdita dell’occhio ed una frattura alla base del cranio: i medici decidono di non rimuoverlo per evitare conseguenze maggiori. Alla fine dello stesso mese di novembre, fortunatamente, ricomincia a respirare autonomamente e a gennaio viene dimesso dalla clinica per proseguire la riabilitazione psicomotoria in un’altra struttura. Cáceres ha riportato dei danni cerebrali e si trova ora su una sedia a rotelle. Il suo dramma commuove l’opinione pubblica argentina. “El Negro” riconquista nel frattempo la capacità di parlare. Nell’agosto del 2013 viene nuovamente preso di mira da alcuni malviventi nella sua casa, a scopo di rapina.

Ricominciare

Proprio dopo quest’ultima triste vicissitudine, decide di creare il FCFC: Fernando Cáceres Fútbol Club, che in realtà è molto di più di una squadra di calcio. Si propone, per forte volontà di Fernando, come una fondazione che vuole perseguire un nobile scopo. Quello di dare una possibilità in più a tanti ragazzi tra i 16 ed i 24 anni. Cáceres sta tentando, con tutte le sue forze, un miracoloso recupero: vuole ritornare a camminare con le proprie gambe, ha riacquistato la capacità di scrivere, legge tanto. Soprattutto psicologia, per provare ad aiutare meglio i ragazzi della FCFC. Auguri di cuore, guerriero.