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“Basta dare soldi a queste quattro lesbiche”, Belloli nella bufera

“Basta non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche…”: questa frase incredibile e inaccettabile sarebbe stata pronunciata da Felice Belloli, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, lo scorso 5 marzo durante il consiglio direttivo del Dipartimento del Calcio Femminile. Parole confermate da Sonia Pessotto, ex calciatrice e consigliera del dipartimento calcio femminile della Figc: “Io c’ero: quella frase sulle ‘quattro lesbiche’ Belloli l’ha detta. Ora si deve dimettere da presidente della Lega Dilettanti”.

La frase, riportata dal sito Soccerlife, sarebbe stata pronunciata dal successore di Tavecchio stizzito per le pressanti richieste di contributi economici da parte delle società di calcio femminile ed ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della procura federale della Figc. Nonostante la frase sia a verbale, Belloli nega e va avanti per la sua strada: “Io non l’ho detto. Questo l’ho detto chiaro e tondo anche perchè io sto lavorando con il settore femminile, ho fatto dei programmi. Mi stanno attribuendo cose che non ho detto, anche su altri argomenti. Io mi meraviglio di questo. Non so come possa essere uscita una cosa del genere, per me è un po’ un golpe, staremo a vedere come si evolve la vicenda e poi faremo tutti gli accertamenti del caso e poi vedremo il da farsi. Non posso essere certo di chi è stato, se c’è stata la manina o la manona. Io dico che non l’ho detto. Adesso faremo accertamenti, anche perchè voglio capire come facciano a uscire i documenti dalla Lega, tanto per essere chiaro. L’anno scorso, per la stagione sportiva che si sta per concludere, la Figc aveva stanziato 340 mila euro per l’iscrizione dei 69 club di calcio femminile di serie A e di serie B. Io l’ho detto già in tempi non sospetti e quest’anno l’ha detto anche il presidente Tavecchio: quest’anno elargizioni a pioggia non se ne danno.Questo perchè i soldi non ci sono, come sapete benissimo ci sono stati i tagli, il momento economico non è dei migliori. Inoltre i fondi dati negli ultimi anni non hanno dato i risultati sperati”.

Belloli deve però incassare sia la reazione della Figc che attraverso un comunicato stampa ha acclarato che gli atti sono stati passati alla Procura per le indagini di rito e per appurare il fatto che quella stizzita di Carlo Tavecchio: “Se Belloli avesse detto quelle parole, sarebbe un fatto grave. Quella è una frase odiosa e inaccettabile. Il progetto di rilancio del movimento non subisce alcun rallentamento, abbiamo presentato nello scorso Consiglio Federale, poi a Uefa e Fifa, un percorso inter-istituzionale che siamo sicuri darà i suoi primi frutti importanti nell’arco di un biennio. Abbiamo creato 3 nuove nazionali, di cui una di calcio a 5, stiamo raccogliendo adesioni per l’apparentamento dei club femminili con il calcio professionistico maschile, abbiamo ottenuto di organizzare la finale di Champions League 2016 a Reggio Emilia e abbiamo dato incarico a Rosella Sensi di coordinare la Commissione federale per lo sviluppo di questa disciplina. In un periodo di difficoltà economica oggettiva, il calcio femminile è il settore dove stiamo investendo di più.”

Arriva il commento anche da parte del presidente del Coni Giovanni Malagò: “Non ho capito se le ha fatte o no quelle dichiarazioni. Lui sostiene che non le ha fatte, mi auguro che nel più breve tempo possibile si evidenzi per certo se sono state fatte o meno. Ma se sono state fatte sono totalmente inaccettabili. Io non ho poteri nei confronti di un presidente di una Lega, che è un’associazione privata, ma se ha l’ha fatto non è accettabile e di conseguenza il messaggio va a chi di competenza, che si deve regolare. Un passo indietro? Se dico che sono inaccettabili, qualsiasi cosa va di conseguenza”.