Russia, il meglio (e il peggio) della 27esima giornata

Il ventisettesimo turno, inframezzato dalla festività del “giorno della vittoria”, ha dato i primi verdetti del campionato che sta ormai per volgere al termine. Delusioni, sorprese, speranze: più di metà delle squadre sono ancora in lotta per un obiettivo.

Il gol….di Gol-Quattro punti e soltanto cinque gol segnati tra il 25 ottobre e il 13 aprile avevano messo nei guai l’Amkar, realtà ormai importante del calcio russo. Il match con il CSKA, però, ha cambiato tutto e in poche settimane i rossoneri hanno lasciato l’ultima posizione restando ancora in corsa per la salvezza diretta, obiettivo impensabile soltanto poche settimane fa. Il pesantissimo pareggio contro un’ altra big, in quel di Krasnodar, porta la firma del polacco Janusz Gol, che nonostante questo curioso cognome è soltanto al secondo centro stagionale; senza il gol di Smirnov al 90′ nello scontro diretto con l’Arsenal l’Amkar ha raccolto undici punti nelle ultime cinque, un ruolino da Champions League ma che potrebbe non bastare. Il calendario è comunque favorevole: un Kuban demotivato e uno Zenit già campione sono occasioni da sfruttare.

Il Kuban e il fardello delle motivazioni-Quanto contano nel calcio le motivazioni? Tantissimo. Prendete il Kuban: senza nulla da chiedere al campionato già da qualche giornata e l’imminente storica finale di coppa di Russia, i canarini faticano a dare un senso alla loro conclusione di torneo, e i risultati si vedono: nelle ultime sette gare sono arrivati soltanto due punti. Inutile e sbagliato parlare di partite vendute o accordate: la testa è semplicemente ad Astrakhan’. Ed è normale che sia così, per un club che si appresta a giocare la partita più importante in 87 anni di storia.

Il conte saluta, chi lo sostituisce?-La notizia del week end è sicuramente quella che ha riguardato la Lokomotiv. Miodrag Bozovich, esperto tecnico montenegrino già allenatore dell’Amkar, dell’Fc Mosca, della Dinamo e del Rostov, ha rescisso consensualmente e ha aperto, definitivamente, il toto sostituto. Berdyev, Karpin e Goncharenko sono i favoriti, nonostante posseggano caratteristiche diverse e quindi siano predisposti evidentemente a progetti opposti. La situazione però è molto complessa in casa moscovita: a tal proposito la finale di coppa risulterà decisiva per molti giocatori che potrebbero fare le valigie con il nuovo allenatore. Senza il successo ad Astrakhan’ e la conseguente partecipazione all’Europa League la stagione sarebbe a dir poco fallimentare.

Lo Zenit è campione di Russia-La matematica e la scaramanzia non sono di questo avviso, ma i due punti guadagnati sul Krasnodar grazie al netto successo sul Rostov hanno di fatto consegnato il quarto titolo della storia agli uomini di Villas Boas. Allo Zenit basta un punto nelle prossime tre gare (sempre che il Krasnodar le vinca tutte) per festeggiare: la gara con l’Ufa, spostata proprio a San Pietroburgo a causa della ormai datata questione che riguarda l’impianto dei Baschiri, sembra l’occasione adatta. E’ il primo titolo per lo Zenit dal campionato di transizione 2011-2012, quindi il primo dall’arrivo nell’estate di quell’anno di Hulk e Witsel.

La follia dello Spartak-Per la squadra del popolo, la società più titolata di Russia, è stata un’annata da dimenticare, proprio come quelle precedenti. Gli ultimi risultati, però, avevano aperto uno spiraglio per una qualificazione all’Europa League impensabile un mese fa. La scellerata trasferta cecena di Grozny ha però chiuso definitivamente ogni possibilità ai moscoviti. Avanti grazie a un gol del giovanissimo Krotov e con un uomo in più per oltre sessanta minuti, lo Spartak è riuscito a subire quattro reti da una tra le squadre meno prolifiche del torneo in comparazione alla propria classifica. Due di questi quattro gol portano la firma di Mbengue; pescato in Gabon, l’attaccante senegalese ha già messo a segno tre gol in due partite, consegnando, di fatti, sei punti e la certezza della salvezza i ceceni del Terek.

La pessima primavera della Dinamo-Ora lo si può dire ufficialmente: il 2015 della Dinamo è stato totalmente negativo. Prima della ripresa del campionato il presidente Rotenberg puntava alla Champions League, con il pareggio a reti bianche nel derby con la Torpedo adesso è a rischio anche l’Europa League. Il caso Denisov e l’obbligo di inserire sempre dal primo minuto il figlio del presidente non hanno di certo agevolato il compito di un Cherchesov comunque incapace di ripetere quanto di buono fatto lo scorso anno. E Kokorin ha deluso oltremodo.

E’ la Torpedo la prima a retrocedere?- Stipendi non pagati, spogliatoio in subbuglio….e ultima posizione in classifica. La Torpedo al momento sembra con un piede e mezzo nella fossa, dopo il pari con la Dinamo, anche se il calendario potrebbe dare una mano; il problema è che anche sei punti in casa con Ural e Mordovia (tutt’altro che scontati), potrebbero non essere sufficienti nemmeno per i play out. E il malumore è visibile, come dimostra la lite tra Putsilo e Hugo Viera, con il portoghese reo di non aver passato un comodo pallone al finlandese.

Krasnodar, la vuoi la Champions League?-Dopo un aprile semplicemente perfetto, con un Krasnodar mai sconfitto nonostante un ciclo di ferro, la squadra di Kononov ha mancato, almeno temporaneamente, la zampata finale sul secondo posto. La stanchezza e la pressione cominciano ad affiorare  (già a Tula, nonostante lo 0-3, i Tori giocarono decisamente male) ma il calendario può dare una mano: a tal proposito il prossimo turno, con Krasnodar-Torpedo e CSKA-Spartak, può risultare decisivo.