Domenico Pozzovivo è il simbolo del ciclismo e dello sport: fatica, paura, orgoglio, gioie e dolori. La maledetta giornata di ieri, lunedì 11 maggio, lo scalatore di Policoro (Matera) non la dimenticherà mai più. Dopo aver scollinato il Gran Premio della Montagna di Barbagelata, a 40 km dall’arrivo, lungo la discesa del Passo della Scoglina, la ruota anteriore della bicicletta ha tradito il capitano dell’Ag2r, in un attimo Pozzovivo si è ritrovato a terra, incosciente, dopo aver battuto violentemente il volto sull’asfalto, il casco non è riuscito a proteggerlo. Attimi di terrore, il compagno di squadra Hubert Dupont si ferma al fianco dell’amico ferito, un tifoso è il primo a soccorrere il malcapitato Pozzovivo, gli appassionati delle due ruote trattengono il fiato, Pozzovivo sanguina e perde i sensi, ma dopo pochi secondi si intuisce che respira, si muove. I medici del Giro d’Italia arrivano sul luogo della caduta, soccorrono l’atleta con il dorsale numero 1 e decidono di trasferirlo in elicottero all’ospedale San Martino a Genova. Pozzovivo ha riportato un trauma craniofacciale e 25 punti di sutura al volto, ma gambe e torace non hanno riportato conseguenze, nè il cuore del piccolo Domenico, che dal suo lettino dell’ospedale ha voluto rassicurare la fidanzata, la famiglia, i suoi compagni di squadra e tutti i suoi tifosi: “non ricordo la dinamica dell’incidente, nè gli attimi immediatamente successivi all’accaduto, mi dispiace se vi siete preoccupati per me, soprattutto la mia fidanzata Valentina si è presa un brutto spavento, come anche la mia famiglia e il mio amico Dupont. Spero di rimettermi subito in piedi, ho intenzione di correre al Giro di Svizzera, la condizione con cui sono arrivato al Giro era ottima, peccato. Ora potrò aiutare la mia futura moglie, con i preparativi del matrimonio, in programma l’8 agosto”. Auguri Domenico.