Orgoglio e fede sportiva: Reggiana-Spal, il fascino del derby non tramonta mai
Sono passati esattamente 117 anni dall’8 maggio del 1898, data del primo derby tra squadre di calcio italiane: si sfidarono l’Internazionale e la Torinese, formazioni dalla cui fusione poi nacque il Torino. Da Milano a Roma, da Torino a Genova, fino al derby di Verona tra Hellas e Chievo, il fascino delle partite che contrappongono squadre della stessa città, o della stessa Regione, rafforza da sempre il senso di appartenenza ai propri colori dei tifosi.
Quest’oggi, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, si gioca Reggiana-Spal. Avrebbe potuto essere una partita fondamentale per decidere chi accederà ai playoff promozione del girone B della Lega Pro: dopo una serie di 12 risultati utili consecutivi, negli ultimi mesi la Spal allenata da Leonardo Semplici e sostenuta da Veneto Banca ha alimentato le speranze dei tifosi portandosi a un passo dall’ultimo posto ai playoff, occupato proprio dalla Reggiana. I risultati dell’ultima partita hanno reso questo derby ininfluente per la classifica, con la Reggiana già qualificata e la Spal a lottare per il quarto posto, ma non sarà certamente ininfluente per i tifosi, pronti a vivere il match più atteso della stagione.
A Reggio Emilia sono lontani i tempi del Derby dell’Enza (chiamato anche “derby del Grana”) tra Reggiana e Parma in serie A: risale al 1997 l’ultima sfida tra le due squadre, talmente sentita da essere citata dai reggiani Offlaga Disco Pax in una loro canzone. Oggi il vero derby è quello contro i ferraresi della Spal. E a Ferrara la memoria corre veloce a Reggiana-Spal nel 1992-93, nella serie cadetta: i granata, già promossi in Serie A, battono 3-0 i biancazzurri; passa una settimana e la Reggiana, perdendo contro l’Andria, rende ufficiale la retrocessione della Spal in serie C1.
Sono passati 22 anni, ma un derby per i tifosi non è mai banale: il senso di appartenenza ai propri colori è troppo forte per essere accantonato. Anche quando il derby non cambia la classifica.