Milan, Diego López: “Se non faremo le coppe è anche colpa mia, nonostante sia stata la mia stagione migliore”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Diego López, portiere spagnolo in forza al Milan, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Che effetto fa il bombardamento delle ultime partite? In fondo è divertente, ma sarebbe stato meglio se avessimo vinto e se io avessi avuto meno da fare… Soprattutto se avessimo vinto. È la migliore stagione della carriera? Sì, raccolgo i frutti del grande lavoro di queste stagioni. Ho 33 anni, un’età ottima per un portiere. Fisicamente sto bene, a livello psicologico ho la maturità per affrontare ogni difficoltà. Ecco perché sono sempre positivo e aspetto tempi migliori: mentalmente sono molto forte. Voglia e fame di vincere ci sono, il Milan tornerà grande. Cosa ho pensato dopo l’infortunio alla seconda giornata? Niente di particolare, ero solo dispiaciuto per l’infortunio che aveva preceduto il mancato rinvio. Un errore non cambia niente per me. Visto dalla porta, cosa succede al Milan? È difficile da capire anche per noi. Ci sono tante cose che non vanno. Siamo noi i responsabili, dobbiamo fare di più sia in allenamento sia in partita. Bisogna sempre essere al 100%. Serve orgoglio per reagire. Questa maglietta è troppo prestigiosa per accettare la situazione. Cosa rappresenta Vecchi per me? Un maestro. È la persona che più ha creduto in me, insieme a Mourinho. Ha sempre dimostrato stima e affetto nei miei confronti, mi ha appoggiato e aiutato. C’e un rapporto di amicizia. Dove poggia il mio ottimismo, considerata la stagione senza coppe? Io mi sento responsabile come gli altri: se non faremo le coppe la colpa è anche mia. Bisogna essere autocritici, esigenti, professionali. Io sono ottimista perché lavoro bene: il preparatore Alfredo Magni mi sta facendo crescere ancora. E le cose possono cambiare anche in fretta. Portiere di campionato al Real Madrid? Avrei voluto giocare sempre, ma quella era la decisione di Carlo. La sua fiducia fu importante, mi diede la Liga. Casillas? Credo solo che non fosse necessario criticare un giocatore per esaltarne un altro. Qualcuno mi ha massacrato, ma io cercavo solo di fare il bene del Real e aiutare il club. E posso andare avanti a testa alta: due allenatori hanno dimostrato di apprezzare il mio lavoro. E tra me e Iker non ci sono mai stati problemi. Le migliori qualità di Mourinho, Ancelotti e Inzaghi? Di Mourinho scelgo la personalità e la bravura nella lettura delle partite. Di Ancelotti l’intelligenza e il modo con cui gestisce lo spogliatoio. Di Inzaghi la serietà e la professionalità. Pippo porta con sé valori molto importanti. Deve stare tranquillo e continuare a crescere. La retrocessione col Villarreal avvenne in una stagione simile a questa? È vero. Il calcio non è matematica. E anche se pensiamo di valere di più, evidentemente la classifica non mente. Settimana dopo settimana pensavamo che le cose sarebbero cambiate e invece non è mai successo. Nazionale? Ho sempre la speranza di tornarci. Io sono in un gran club e spero che il c.t. mi chiami. Non mi sento superiore a chi ci va, ma nemmeno inferiore. Se prometto di fare il Cammino di Santiago se il Milan tornerà a vincere? Lo farò comunque a fine carriera. Per adesso ho percorso la parte galiziana. Ma prima spero di vincere con il Milan. Se studio i rigoristi? Non posso dirlo sennò Magni me mata. Qual è il luogo di Milano che preferisco? Parco Sempione, perché ci vado con mia moglie, con Zoe che ha tre anni, e Bianca che è nata due settimane fa. Ma tutta Milano mi incanta , in particolare la zona del Duomo. Real-Juve e Siviglia-Fiorentina: chi passa? Il Real resta favorito, ma adesso di poco: la Juve vive un grande momento. La sfida di Europa League è equilibrata, sarà determinante la partita in Spagna: il Siviglia in casa si trasforma. Io tra i primi cinque portieri del mondo? Neuer e Courtois sono i più bravi. E per gli altri dipende dal momento. Magari ogni mese questa classifica potrebbe cambiare. Se in questo mese Diego López è tra i primi cinque? No… Io no”.