Tonelli respinge le accuse: “È stato un agguato nei miei confronti. Le parole dette dopo mi hanno fatto male”
La coda polemica del brutto episodio tra Denis e Tonelli non è ancora terminata. Il difensore dell’Empoli, in una conferenza stampa appositamente convocata, ha voluto far sapere la sua verità. Ecco le sue parole, riprese dal sito pianetaempoli.it:
“Non volevo parlare di questa cosa, ma le parole che ho sentito nei confronti sono estremamente lesive e non vere. I fatti sono accaduti in questo modo: era stata una partita importante, durante la gara ci può essere del nervosismo e questo può portare a duelli fisici un po’ più ruvidi e provocazioni da entrambe le parti. Chi ha giocato a calcio lo sa, quando l’arbitro fischia, qualsiasi cosa che sia successa in campo, finisce lì. Finita la partita sono andato dai tifosi a salutarli, ho stretto la mani agli arbitri e sono andato direttamente agli spogliatoi; non è vero che mi sono fermato ad aspettare denis e l’ho offeso davanti a suo figlio. Lui è andato da Sky, ci sono giocatori che erano presenti. Le parole dette dal suo procuratore (“Ammazzo te e tuo figlio”) sono falsità.
Detto questo, io sono entrato nello spogliatoio, ero arrabbiato per come era andata la partita; mi sento chiamare da Denis e mi sono affacciato perché pensavo che volesse parlare. Lui fa finta di volermi parlare, gli sono andato incontro e mi ha dato un cazzotto sullo zigomo. A questo punto sono andato verso di lui, Cigarini mi ha bloccato e a quel punto Denis è tornato e mi ha tirato altri due cazzotti. Cigarini ha lasciato la presa e mi ha fermato un dirigente dell’Atalanta, poi si sono spente le luci e Denis è scappato.
È sbagliato dare questo messaggio, si sono inventati delle cose per giustificare quello che ha fatto Denis e hanno creato falsità sulla mia persona. Il sentirmi dire da persone che io ho minacciato di morte lui e un bambino mi ha sconvolto. Poi se io l’avessi fatto nel tunnel, il casino sarebbe successo subito nel tunnel, un padre che sente quelle parole non aspetta e reagisce subito. Sono deluso e amareggiato.
La posizione di Cigarini? In pullman ha chiamato Maccarone per dire che non c’entrava nulla, giurandolo sui suoi figli; ha detto che è arrivato in un secondo momento. ma so solo che lui mi ha tenuto e l’altro mi picchiava, dopo aver preso il cazzotto. Mi è sembrata una cosa premeditata perché, tra l’altro, dopo l’interista con Sky mi dicono che Denis sia corso negli spogliatoi e quindi non potevamo incontrarci.
Le parole di Marino mi hanno offeso profondamente e sono il motivo principale per cui sono qui: se non veniva messa in moto questa storia da parte del direttore per salvare il suo giocatore, non sarei nemmeno qui. Da parte lesa sono diventato il colpevole, un mostro che ha minacciato di morte qualcun altro. Delle eventuali conseguenze legali ne sto parlando con il mio avvocato: dico solo che Denis si dovrebbe vergognare, perché ha messo in mezzo la famiglia e i suoi figli per far sì che le sue colpe ricadessero su di me”.