Quando vuoi un gol lo brami, lo sogni anche di notte; poi capita che nella realtà quella palla sognata diventa vera. Il lancio lungo del tuo compagno, che inizilamente hai maledetto perchè ti costringeva a fare uno scatto di trenta metri, assume una forma ben precisa quando il difensore avversario sbaglia e tu ne approfitti. Mattia Marchi si è portato via mezza difesa tirolese talmente voglia aveva di spaccare quella porta con quel pallone: “Sull’azione del gol ho sentito un contatto sul piede e non sulla maglietta: lì per lì ho pensato di buttarmi ma l’occasione era troppo bella per sprecarla. Con i rigori ho un conto negativo…“. Giana Erminio e Torres insegnano.
La trance agonistica, forse, non gli ha fatto percepire una vistosa trattenuta del difensore del Südtirol che gli ha fatto allungare la maglia di qualche decimetro. Una trans che lo ha portato all’ammonizione fatale: “Salterò Como, pensavo che l’arbitro non mi ammonisse per quel fallo visto il suo metro di giudizio: pazienza, ho già organizzato una macchinata con gli altri squalificati, Facchin e Cardin, per seguire la squadra“. Marchi, come valuta il 3-2 di ieri pomeriggio? “La prestazione è stata positiva, siamo contenti perchè abbiamo vinto e lottato con un grande spirito di sacrificio: l’importante erano i tre punti per restare lì in alto e alimentare il nostro sogno in cui noi continuiamo a credere. Se il Bassano arriverà primo affronteremo i paly-off come prima squadra, così partiamo con un piccolo vantaggio sulle altre squadre“.
Infine un pensiero per la sua ex squadra, il Südtirol, che si è matematicamente salvato dopo una stagione complicata con l’esonero di Sormani e il ritorno di Stroppa: “Hanno mollato perchè forse pensavano di raggiungere grandi traguardi: restano una squadra che potenzialmente può arrivare a ridosso dei play-off come quarta o quinta forza del campionato“.