L’Ufa ci mette il cuore, Kuban battuto in pieno recupero
Dall’inferno al paradiso in pochissimi minuti. L’Ufa ribalta una partita praticamente persa ed esce, almeno temporaneamente, dalle sabbie mobili. Decisivo l’istrionico Safronidi e la difesa, che ha messo le pezze agli errori degli attaccanti.
Ha aspettato aprile l’Ufa per vincere qualche partita casalinga (fino a un certo punto, dato che l’Ufa ospita i propri avversari a Perm e a Saransk) ma i sei punti ottenuti con Lokomotiv e Kuban pesano tantissimo, perché rilanciano una squadra che sembrava ormai incapace di fare punti, nonostante un autunno di tutto rispetto. Se con una Lokomotiv in declino a decidere i giochi era stato un sontuoso tiro del serbo Paurevic, un assolo un po’ a sorpresa, stavolta il successo è arrivato in maniera molto più rocambolesca. L’unica analogia tra le due partite è riscontrabile nella prestazione del centrocampisto russo di chiare origini georgiane Nikolay Safronidi: contro i moscoviti aveva offerto il passaggio decisivo al sopracitato Paurevic, stavolta ha scodellato due cross perfetti per le teste di Tumasyan e Alikin.
Paradossalmente, infatti, a deciderla sono stati i gol dei difensori, i quali hanno rimediato agli errori degli attaccanti, soprattutto al calcio di rigore fallito sul punteggio di 1-0 dal bosniaco Handzic. Il centravanti dell’Ufa doveva chiudere i conti, dopo la bella incornata nel primo tempo di Tumasyan, al secondo gol stagionale, ma il suo tiro dal dischetto è finito fuori dallo stadio Zvezda di Perm. In una cornice di pubblico decisamente esigua a causa dell’orario e della sede, non di certo accessibili per molti spettatori, il Kuban riesce a scuotersi dopo quell’episodio, e comincia a infastidire Yurchenko. Il portiere dell’Ufa prima rischia di combinare la frittata regalando il pallone a Rabiu, poi è costretto a capitolare su un bel tiro di Ignatjev, entrato in campo nemmeno un minuto prima. Siamo al 62′ e il risultato torna ad essere in parità.
Kolyvanov non sa cosa fare, se accontentarsi del pari o cercare una vittoria possibile e la squadra, pensando anche al rigore sbagliato, perde un po’ di fiducia: il Kuban, da squadra di caratura superiore, ne approfitta subito alzando il baricentro e creando qualche pericolo in più al portiere ospite. Al 75′ arriva il vantaggio del Kuban, con un gol fantastico di Baldè, bravo a farsi spazio col proprio fisico e a gelare un impotente Yurchenko con un bolide da distanza siderale. Sembra finita, ma non è così. La reazione dell’Ufa è encomiabile e il direttore di gara Rushakov decreta al 90′ un altro calcio di rigore, stavolta per fallo su Marsinho; con Handzic in panchina a occuparsi della trasformazione è proprio il brasiliano, il quale non trema e realizza il sesto gol in campionato.
L’Ufa però non si accontenta, e nel finale trova addirittura il gol del 3-2: ancora una volta splendido cross di Safronidi che trova la testa dell’altro centrale, Alikin, e Belenov è battuto. Per il Kuban è una grande beffa, anche se il campionato ormai ha poco da dare ai canarini; la testa è tutta sulla coppa di Russia, con la semifinale della prossima settimana in casa col CSKA. In casa Ufa invece si può tirare un sospiro di sollievo, ma c’è ancora molto da lottare. Il calendario è alla portata perché porta in dote scontri diretti e big che potrebbero non aver più nulla da chiedere, ma bisognerà lottare su ogni pallone, proprio come quest’oggi.
“Chi sospetta qualcosa su questo match è un pazzo” ha commentato il migliore in campo, Nikolay Safronidi. “La nostra reazione è stata semplicemente straordinaria e quelli del Kuban erano disperati per l’esito della sfida. Se avessimo truccato la partita non ci saremmo ridotti all’ultimo minuto ma avremmo fatto tutto con calma e con largo anticipo. In ogni caso ci sono tre commissioni preposte, parlare di partita venduta è semplicemente assurdo, oltre che irrispettoso per il nostro sforzo profuso”. Più parco Kolyvanov: “Spesso abbiamo preso gol al novantesimo, stavolta è andata bene a noi.”
Diversa la reazione in casa Kuban, con il direttore generale Muravjev furibondo: “Se l’arbitro può fare tutto questo allora continueremo a vedere partite con 50 spettatori come quella di oggi. E’ questo il calcio che volete?”
Festeggia su twitter invece Emmanuel Frimpong, e con una lattina di birra.