Era nell’aria da mesi ma sabato sera è finalmente arrivata l’ufficialità: il PSV Eindhoven torna campione d’Olanda dopo sette anni. Premio sacrosanto per una stagione assolutamente dominata da parte delle Lampadine di Cocu, protagoniste di un’annata magica con veramente pochissime sbavature, che ha consacrato la crescita del collettivo del Philips Stadion rispetto all’anno scorso.
Già, l’anno scorso. Il potenziale c’era già ed è stato chiaro fin dai preliminari di Champions League, giocati contro il nostrano Milan: nonostante la sconfitta di Milano, i Boeren avevano ben figurato all’andata, giocando quasi alla pari coi rossoneri (al ritorno invece gli allora uomini di Allegri misero il turbo e non ci fu niente da fare per gli olandesi). Eppure qualcosa sembrava mancare: dopo un buon inizio di campionato, infatti, la squadra si era persa per strada toccando, verso metà anno, addirittura il decimo posto, al quale ha dovuto rimediare rincorrendo il podio fino all’ultima giornata e concludendo quarta, agguantando un posto per l’Europa League. Visto il talento di cui disponevano comunque i Boeren si poteva anche pensare a un fallimento.
E invece no: la società di Eindhoven ha dato ulteriore fiducia a mister Cocu, ha confermato più o meno in blocco la rosa – aggiungendoci due pedine fondamentali come Guardado e soprattutto de Jong – ed ecco la ricetta vincente per costruire una compagine quasi perfetta. Con l’ossatura di base della formazione che è rimasta più o meno la stessa dell’anno precedente, già valida in sé e non bisognosa di stravolgimenti particolari, ai buoni giocatori in rosa sono stati quindi aggiunti solo elementi che potessero dare un contributo decisivo. Ecco allora arrivare un Luuk de Jong desideroso di rivincita dopo la fallimentare esperienza tedesca al posto di un Matavž in declino e il sottovalutatissimo Andrés Guardado, autentico tuttofare che ha saputo rendersi completamente disponibile per il suo nuovo mister, arrivando a coprire più o meno qualsiasi ruolo in cui Cocu aveva bisogno della sua esperienza e capacità.
Il risultato della vecchia miscela coi pochi ma ottimi nuovi ingredienti è stato esplosivo perché, dopo un inizio ottimo ma non stratosferico con cinque vittorie nelle prime sette uscite, è arrivata la stupefacente cavalcata che ha portato al titolo: dall’inizio di ottobre a inizio marzo il PSV ha giocato 17 partite, vincendone 16 (undici affermazioni consecutive, tra l’altro) e pareggiando la rimanente. Con l’Ajax strutturalmente incapace di tenere il ritmo della capolista e il Feyenoord alle prese coi soliti limiti, soprattutto offensivi, la certezza dello scudetto è arrivata ben prima della conquista matematica del titolo.
Complimenti dunque a Philip Cocu e ai suoi ragazzi, capaci di dettare legge assoluta in Olanda quest’anno e di spezzare il dominio dell’Ajax di de Boer.
EREDIVISIE – 31/a giornata
Venerdì 17 aprile
SC Cambuur Leeuwarden-Excelsior 1-1 (53′ Auassar (E), 90’+3 Ogbeche (C))
Sabato 18 aprile
AZ Alkmaar-ADO Den Haag 3-1 (29′ e 65′ Gudelj (AZ), 55′ Wilson Eduardo (ADO), 60′ Luckassen (AZ))
PSV Eindhoven-Heerenveen 4-1 (3′ e 41′ de Jong (PSV), 23′ Depay (PSV), 27′ van den Berg (H), 88′ Narsingh (PSV))
Vitesse-Dodrecht 3-0 (52′ e 65′ Kazaishvili,68′ Ibarra)
Willem II-Groningen 1-4 (8′ Antonia (G), 22′ e 90’+4 Chery (G), 62′ de Leeuw (G), 67′ A. Messaoud (WII))
Domenica 19 aprile
Feyenoord-Go Ahead Eagles 0-1 (71′ Reimerink)
Heracles-PEC Zwolle 2-0 (14′ Bruns, 47′ Linssen)
Ajax-NAC Breda 0-0
Utrecht-Twente 1-0 (55′ Haller)
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