Allsvenskan: frizioni tra la polizia e il tifo organizzato

Nella stagione invernale, che ha preceduto l’edizione di quest’anno dell’Allsvenskan, si sono svolti diversi incontri che hanno coinvolto polizia, rappresentanti delle società (Svensk elitfotboll-SEF) e dei tifosi  (Svenska Fotbollssupporterunionen-SFSU). Il proposito: ridurre il più possibile il rischio di incidenti legati al calcio, dentro e fuori dagli stadi. A tale scopo, i responsabili dell’Ordine pubblico hanno comunicato l’intenzione di applicare regole più rigide, soprattutto legate alle limitazioni dei contingenti numerici delle tifoserie ospiti. Altri aspetti riguardano l’introduzione all’interno degli impianti sportivi di articoli pirotecnici di tipo vietato.

La stagione calcistica in Svezia, sotto l’aspetto dell’ordine pubblico, è iniziata nel migliore dei modi: non è stato accertato nessun incidente di particolare rilievo. Si sono verificati solo alcuni piccoli problemi legati, appunto, all’ingresso negli stadi di articoli pirotecnici vietati per le coreografie. Nonostante questo tipo di infrazioni non sia considerato di particolare gravità nel comune sentire, anche nell’ordinato Paese scandinavo, la polizia ha reso noto che non verranno tollerate altre infrazioni, senza escludere anche l’applicazione di sanzioni draconiane, come arrivare ad inibire alle Società (i cui tifosi si fossero resi responsabili di azioni proibite e, comunque, di perturbazione dell’ordine pubblico),  l’organizzazione delle partite di campionato. Tale rischio è stato rappresentato da parte di Matts Enquist, segretario generale della SEF. In merito ai problemi legati agli articoli pirotecnici, ha espresso il parere che i tifosi potrebbero magari utilizzarne di quelli considerati di libera vendita, considerati più sicuri, anche se di minore effetto scenico.

Ma il problema che più angustia Tony Ernst, presidente dello SFSU, è quello sulla riduzione dei contingenti dei tifosi in trasferta, che la polizia giustifica con problemi legati alla necessità, magari, di dover evacuare con urgenza il settore, con la conseguenza di poter contare sulla presenza di scale ed uscite di sicurezza adeguate. La forte idiosincrasia relativa all’utilizzo di articoli pirotecnici viene giustificata dalla paura di incendi improvvisi, a causa del contatto dei citati articoli con bandiere e striscioni.

Nello specifico, la polizia ha ridotto i contingenti dei tifosi in trasferta di circa un migliaio di persone a gruppo. “Questa scelta” ha tuonato Ernst “rischia di uccidere il calcio svedese. È una vera e propria dichiarazione di guerra contro il calcio, e non è giusto. In fondo, l’utilizzo di artifici pirotecnici illegali è un’infrazione che può essere paragonata alla sosta irregolare di un veicolo. Cosa facciamo, a causa delle soste vietate di qualche autovettura blocchiamo tutto il traffico del Paese?”  Si pensava che i summit avvenuti quest’inverno avrebbero dato risultati diversi: “Lo abbiamo considerato un organo consultivo” dice Ernst. “Nessuno si aspettava prese di posizione e decisioni per noi spropositate”.

La diatriba è solo all’inizio, e destinata a continuare. Di sicuro, l’autorità di pubblica sicurezza sta considerando anche l’idea di ridurre i posti in piedi all’“Ullevi” di Göteborg e alla “Tele 2 Arena” di Stoccolma.  Decisioni che vengono considerate un ostacolo in più per chi vuole godersi la partita allo stadio. Vedremo, nel prosieguo della stagione in Allsvenskan, l’evolversi della situazione, in un senso o nell’altro.