Sotto a un Chelsea tutto sommato in controllo e agli alti ritmi con cui viaggiano Arsenal e Manchester United, c’è un Manchester City in caduta libera e in crisi d’identità. In coda, colpo di reni del Leicester: basterà per rimettersi in carreggiata?
LOTTA PER IL TITOLO. Il terzo successo consecutivo del Chelsea, stavolta ai danni del QPR (0-1), tiene l’Arsenal a debita distanza. Non che i Gunners non ci stiano pensando (ottava vittoria di fila), ma i Blues sono riusciti a rimanere lucidi anche in quelle partite che non si vogliono sbloccare, quando magari le inseguitrici hanno già iniziato ad assaporare l’avvicinamento. Stavolta è stato Fàbregas a togliere le castagne dal fuoco e Mourinho è sempre vicino a quel traguardo in grado di mandare nel dimenticatoio il tonfo agli ottavi di Champions League.
ZONA EUROPA. All’Arsenal, in difficoltà in avvio di stagione ma piano piano usciti alla distanza, la Champions diretta andrebbe benissimo. C’è però la sensazione di una squadra lanciatissima, che gioca bene; un gruppo in cui tutti sanno cosa fare, finalmente concreto e dotato del killer instinct che serve a raggiungere i grandi traguardi: il sigillo a Turf Moor lascia 7 lunghezze tra i Gunners e il Liverpool, quinta forza del torneo. Possibili (probabili?) finalisti di FA Cup (ma ne sapremo di più dopo le semifinali di Wembley), le squadre di Wenger e Rodgers si sono recentemente confrontate e in qualche modo Özil e soci sono ciò che i Reds vorrebbero essere, eppure non sono ancora: un club abituato a fare la Champions League, gestire più fronti e restare stabilmente nelle top 4. Traguardo che era l’obiettivo stagionale del Manchester United, in transizione ma storicamente abituato a lottare per il titolo, oltre che a vincerne: il 4-2 nel derby col City è il giusto ritratto di un undici in salute, rinfrescato dall’assenza di impegni infrasettimanali, rinfrancato dalla riuscita del progetto di van Gaal. Che era riportare lo United nell’Europa che conta, dalla quale rischiano di uscire i Citizens cugini cittadini: i prossimi turni diranno se il Liverpool ha ancora benzina o se Pellegrini, che rischia tantissimo, si guadagnerà a denti stretti quel preliminare di Champions pericoloso eppure vitale per restare nell’élite del calcio continentale.
LOTTA SALVEZZA. Oltre i club già in sicurezza, una certa lotta: hanno vinto solo Aston Villa (contro il Tottenham) e Leicester (col WBA). Sotto i Villans, che l’incubo Championship sembrano averlo scongiurato, 5 squadre nel giro di 5 punti: chi rischia molto è il QPR, che ha giocato una volta in più; in bilico tra la vita e la morte Hull e Burnley, coi Tigers che non vincono da sabato 21 febbraio, dallo scontro diretto contro gli Hoops: si aggrappano alla Premier League più per la mediocrità degli altri che per meriti effettivi. Vedremo se basterà di qui alla trentottesima giornata, sempre più vicina.