Under 17 Femminile, intervista ad Annamaria Serturini

Domani le Azzurrine di Enrico Sbardella sono chiamate all’impresa, ovvero vincere con più gol di scarto possibile contro la Germania per andare alla guida del Gruppo 3 e qualificarsi per la Fase Elite dell’Europeo Under 17 Femminile. Una delle protagoniste in azzurro, Annamaria Serturini, ha parlato in esclusiva a Vivo Azzurro:

Due gol contro la Bielorussia, in una gara che si è rivelata più difficile del previsto…
Siamo riuscite a sbloccare la partita al 40′, faticando molto, poiché loro si difendevano bene, mettendoci spesso in fuorigioco. Quando abbiamo capito come si difendevano, siamo riuscite a penetrare la loro difesa. Segnare con la maglia dell’Italia mi dà sempre una grande emozione; l’aver fatto due gol che sono valsi i tre punti è stata una gioia ancora più grande.

Domani affronterete la Germania reduce da due vittorie nelle prime due partite: 6-0 alla Bielorussia e 5-1 alla Repubblica Ceca, che vi ha sconfitte. Che gara vi aspetta?
Sarà un incontro difficile dove dovremo vincere ad ogni costo. Le tedesche sono forti fisicamente, tecnicamente e tatticamente, ma noi stiamo preparando bene la gara, e le metteremo in difficoltà con la forza del gruppo. Contro Bielorussia e Repubblica Ceca abbiamo creato tanto, ma finalizzato poco. Domani ci servirà tutto il cinismo che ci è mancato fino ad ora.

Ieri mentre avete visitato Pienza vi siete cimentate in una simpatica auto-promozione della gara. Ci racconti come è andata?
Abbiamo lasciato ai turisti e ai passanti che incontravamo dei volantini con l’orario e il luogo della partita. Ci piacerebbe giocare davanti a tanti tifosi. Anche perchè più gente verrà a sostenerci allo stadio e più possibilità avremo di passare il turno.

Come vi caricate prima delle partite?
Nel pullman ascoltiamo tutte insieme i brani di una playlist musicale che ci dà la carica. Inoltre, prima della gara facciamo un urlo collettivo.

Che ricordi hai del Mondiale che, lo scorso anno, vi ha viste storicamente arrivare terze?
Ho tantissimi ricordi. La mia partecipazione era in bilico a causa di una distorsione alla caviglia subita 10 giorni prima della competizione, poi ho recuperato e ho messo a segno una doppietta contro lo Zambia che ricorderò per sempre. E’ stato molto emozionante anche il momento in cui ci hanno premiate con la medaglia di bronzo.

Che calciatrice sei?
Un attaccante laterale che punta su tecnica e velocità. Devo migliorare ancora nella copertura della palla e nel colpo di testa, ma ci sto lavorando.

Fuori dal campo invece, hai qualche passione particolare?
Il calcio mi impegna molto. Quando non gioco, studio al liceo delle scienze umane, ascolto musica e amo stare con la mia famiglia.

Come è nata in te la passione per il calcio?
Ho iniziato a 4 anni nella squadra del mio paese Gorno. A 10 anni mi ha chiamato l’Atalanta, dove ho militato fino a 13 anni, prima di passare al Brescia, dove gioco tuttora. La passione per il calcio è innata. Ricordo che quando avevo circa un anno e mezzo mio padre mi lanciò un pallone, e io lo rincorsi subito. Da allora presi a tirare calci al pallone ogni giorno, cercando di emulare mio fratello Mario che giocava nell’Albinoleffe.

Hai dei modelli di riferimento o idoli calcistici?
Tra gli uomini mi piace Cristiano Ronaldo, tra le donne Barbara Bonansea, a cui ruberei velocità e abilità nella copertura della palla.

Cosa ami di più del calcio?
Le emozioni che ti regala. Inoltre nel campionato di calcio femminile ogni gara fa storia a sé, e il risultato non è mai scontato neanche contro l’ultima in classifica.

Published by
Stefano Pellone