Dopo i convincenti successi su CSKA e Terek che parevano aver chiuso il campionato lo Zenit viene fermato in casa dal Rubin e manca l’allungo finale per la conquista del titolo. La prima piazza rimane comunque difesa da un buon vantaggio di 8 punti ma le prossime partite potrebbero riservare sorprese sgradite.
Villas Boas lo ha dichiarato in più di una circostanza, il campionato è più importante dell’Europa League e quindi non esistono rotazioni in tal senso. E’ in ogni caso difficile credergli, complici i numerosi squalificati (a Siviglia mancheranno ben quattro titolari) e il limite sugli stranieri che obbliga il tecnico portoghese a cambiare continuamente l’undici titolare. Il pareggio odierno col Rubin rimette in gioco le dirette concorrenti, anche se il vantaggio rimane importante.
Il Rubin arrivava a San Pietroburgo dopo la sconfitta interna col Krasnodar, unica caduta di una primavera fino a quel momento pressoché perfetta. Bylyaletdinov ha sciolto le numerose riserve che giustamente erano state fatte sul suo conto al momento dell’addio di una bandiera come Berdyev, che ora sta portando concretezza e cinismo a Rostov, ed è riuscito a mettere insieme una squadra giovane che sa giocare bene a calcio. Il livello tecnico generale e l’esperienza non sono quelli della grande squadra, ma il Rubin ha tutte le carte in regola per giocarsi un posto in Europa League, e lo ha dimostrato in casa della prima in classifica.
Il gol in avvio ha sicuramente agevolato i tartari, passati in vantaggio grazie a un gol di Nabiullin dopo solo tre minuti di gioco. Il difensore del Rubin è bravo a sfruttare un bel passaggio di Georgiev, ma anche fortunato a non subire la segnalazione di un fuorigioco che sembra netto, e da distanza ravvicinata gela un impotente Lodygin. Lo Zenit accusa il colpo e fatica a reagire, diversamente da quanto accaduto qualche giorno fa in Cecenia, col Terek. I problemi fisici di Garay, Tymoschuk e Shatov costringono Criscito ad agire davanti alla difesa, ruolo non così abituale per lui, e da lì cominciano i problemi per gli uomini di casa. Al 43′ Nabiullin sbaglia clamorosamente un comodo passaggio in orizzontale e lancia in velocità Rondon; il venezuelano serve splendidamente Hulk, ma Ryzhikov è bravissimo a chiudere lo specchio sul brasiliano.
A inizio ripresa, curiosamente ancora al 3′, lo Zenit agguanta il pari: Smolnikov viene lanciato in velocità e Kuzmin lo atterra. Il rigore sembra essere giusto. Hulk va a sinistra, Ryzhikov si getta dall’altra parte e non può far altro che raccogliere la palla nel sacco. 1-1, con uno Zenit che sembra essere uscito dagli spogliatoi con più convinzione. Purtroppo per loro, ci pensa Criscito a smorzare questa reazione, con un brutto fallo a centrocampo che gli costa il secondo giallo. Villas Boas decide quindi di inserire Garay consolidando quindi la linea difensiva e, di fatto, lo Zenit rischia pochissimo, anzi, avrebbe l’occasione del raddoppio con Hulk, ma Ryzhikov dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori portieri del torneo. Nel finale spazio anche per Kerzhakov, che non giocava addirittura da cinque mesi. In una manciata di minuti regala tanta corsa e un destro splendido che va a cozzare sull’incrocio dei pali. Che sia lui l’uomo su cui puntare in casa del Siviglia? Non a caso è il grande ex del confronto….
Non ha gradito molto l’arbitraggio Andrè Villas Boas, irritato dalle continue provocazioni di un giornalista: “Di che testata sei? Perché non parli del gol in fuorigioco di Naibullin o del rigore non dato a Witsel col CSKA? Non mi sembri competente, analizzi solo ciò che vuoi tu. Non fatemi domande sul Siviglia, oggi abbiamo avuto una gara cruciale per il campionato. Per l’Europa mi chiederete mercoledì, nella conferenza stampa apposita”. Saggio e comunque soddisfatto Bylyaletdinov: “Evidentemente non siamo ancora pronti per vincere qui, ma sono contento dei progressi della mia squadra. Il pari è il risultato più giusto”.
Con il successo del Krasnodar sul derby il vantaggio dello Zenit su questi ultimi è di 8 punti. Nel prossimo turno la squadra prima in classifica andrà proprio nella città dei suoi diretti rivali, ma sfiderà il Kuban, per i Tori invece partita spettacolare in casa del CSKA. Chi vince elimina gli altri dalla corsa al titolo ma, soprattutto, annichilisce i propri avversari nella lotta al secondo posto per un piazzamento in Champions League. Complice questo scontro diretto, per lo Zenit il vantaggio potrebbe sembrare discreto, ma anche nelle ultime due stagioni la situazione era pressoché identica, e a laurearsi campione di Russia è stato il CSKA…
ZENIT-RUBIN KAZAN 1-1 3′ Nabiullin (R), 48′ Rig. Hulk