Formula 1, Gp di Cina: Hamilton e la noia trionfano, ma la Ferrari va ancora a podio
La Mercedes torna alla vittoria con Lewis Hamilton dopo il colpo grosso della Ferrari in Malesia, ma la rossa si riconferma la seconda forza del campionato e si dimostra ancora una volta più vicina alla Mercedes rispetto alle previsioni di inizio anno. Notte fonda invece per McLaren e Red Bull, con il solo Ricciardo a conquistare il misero bottino di due punti.
I primi 20 dei 56 giri complessivi del Gp di Cina scorrono senza colpi di scena: la partenza, senza alcun contatto fra le monoposto, fila via liscia per tutti con Räikkönen che dimostra finalmente la concentrazione chiesta da Arrivabene scartando entrambe le Williams, mentre Ricciardo scatta con il freno a mano tirato finendo nelle retrovie, sorpassato anche da Alonso.
La prima girandola del cambio gomme ai box non porta a modifiche degne di nota. Le posizioni che contano restano congelate mentre l’unico che crea scompiglio e scala la classifica è il diciassettenne Verstappen, gara dopo gara sempre più capace di smentire gli scettici portando la Toro Rosso costantemente in zona punti a differenza della sorella maggiore, nuovamente costretta al ritiro con Kvyat a causa di un cedimento della Power Unit Renault, oggetto della discordia tra la casa produttrice francese e la Red Bull che ha minacciato ancora in settimana di lasciare il circus a causa di un motore non all’altezza.
Polemiche a parte, anche la seconda tornata di pit-stop non scombussola le posizioni al vertice: Hamilton prosegue la sua gara in solitaria prendendo il distacco decisivo sul compagno di squadra Rosberg, più preoccupato di difendersi da Vettel, perennemente a due o tre secondi di distacco, che di andare ad impensierire l’inglese, fino a poco più di 10 giri dal termine quando il tedesco in rosso alza bandiera bianca e barricate per difendersi da Kimi.
Se tra le posizioni di vertice lo spettacolo scarseggia, dalla Williams alla Marussia il discorso non cambia: la gara prosegue su un binario monocromatico e monotematico a tal punto da far impallidire anche il più focoso degli appassionati. Detto di Verstappen, capace di risalire fino all’ottavo posto prima della beffa che lo ha costretto al ritiro a soli 2 giri dal termine, il resto della truppa si limita al compitino ad esclusione di Maldonado, capace nell’arco di 8 giri di un lungo ai limiti del comico ai box, di un testacoda e di subire un tamponamento da tangenziale.
L’apoteosi della noia e il coronamento della gara arriva a due giri dal termine quando la Safety car congela tutte le posizioni portando le vetture a sfilare fino al traguardo e consegna altri 25 punti a Hamilton che raggiunge la trentacinquesima vittoria in carriera, mentre Rosberg si appiccica nuovamente l’etichetta di secondo cronico. Per la Ferrari arriva il terzo podio su tre della stagione con Sebastian Vettel che guarda al futuro in Bahrain ancora con tanto ottimismo.
Risultato finale:
1. Hamilton Mercedes 56 giri completati
2. Rosberg Mercedes +0″714
3. Vettel Ferrari +2″988
4. Räikkönen Ferrari +3″835
5. Massa Williams +8″544
6. Bottas Williams +9″885
7. Grosjean Lotus +19″008
8. Nasr Sauber +22″625
9. Ricciardo Red Bull +32″117
10. Ericsson Sauber 1 giro
11. Pérez Force India 1 giro
12. Alonso McLaren 1 giro
13. Button McLaren 1 giro
14. Sainz jr. Toro Rosso 1 giro
15. Stevens Manor 2 giri
16. Mehri Manor 2 giri
Ritirati: Kvyat (Red Bull) Hülkenberg (Force India) Verstappen (Toro Rosso), Maldonado (Lotus)
Classifica piloti: Hamilton 68, Vettel 55, Rosberg 51, Massa 30, Räikkönen 24, Bottas 18, Nasr 14, Ricciardo 11, Hülkenberg 6, Sainz 6, Verstappen 6 Grosjean 6, Ericsson 5, Kvyat 2, Pérez 1.
Classifica costruttori: Mercedes 119, Ferrari 79, Williams 48, Sauber 19, Toro Rosso 12, Red Bull 11, Force India 7, Lotus 6