Il vecchio altoparlante del Rheinstadion di Düsseldorf, qualche minuto prima lo scoccare delle 15:30, iniziava a recitare le formazioni con la solita aria grigia tipica della zona e del periodo.
“Borussia Dortmund: Endrulat, Theis, Schneider, Huber, Meyer, Segler, Votava, Wagner, Burgsmüller, Frank, Geyer, Trainer Otto Rehhagel. Borussia Mönchengladbach: Kleff, Vogts, Wittkamp, Hannes, Wohlers, Kulik, Wimmer, Nielsen, Del’Haye, Heynckes, Simonsen, Trainer Udo Lattek“.
Se fosse un’opera teatrale sarebbe una tragicommedia, se fosse un romanzo un thriller che farebbe scivolare il lettore sul bordo della sedia, fino a cadere, sgomento da un finale inaspettato. Queste ventiquattro persone, il pomeriggio del 29 aprile 1978, mai si sarebbero sognato di scrivere una pagina dell’infinito libro del calcio. Il Borussia Mönchengladbach, capolista assieme al Colonia con 45 punti ciascuno ma differenza reti favorevole a quest’ultimi, aveva bisogno di almeno dieci gol per rivincere il Meisterschale. Il Dortmund, dal canto suo, si apprestava a chiudere il campionato nell’anonimato dell’undicesima posizione.
L’inizio di gara è folgorante: il Borussia Mönchengladbach, dopo ventidue minuti, aveva già segnato quattro gol, due dei quali portavano la firma di Jupp Heynckes, uno di Nielsen e l’altro di Karl Del’Haye. 4-0. Nemmeno il tempo di realizzare, che i campioni di Germania chiudevano l’ipotetico set in poco più di mezz’ora (ancora Heynckes e Hacki Wimmer, il campione del Mondo ’74).
All’intervallo Otto Rehhagel, un intuitivo compulsivo, aveva letto in anticipo il finale: “Giovanotto, vuoi che ti sostituisca per evitare una brutta figura?” chiese all’esordiente portiere Endrulat. “No, mister: preferisco continuare“. Quel pomeriggio di palloni in fondo al sacco ne raccolse altri sei, come le sue presenze totali al Dortmund. L’indemoniato n.11 dei Folen segna il quarto gol personale e, come in precedenza, il danese Nielsen e Del’Haye gli fecero compagnia. I giocatori in campo sapevano del risultato del Colonia e per questo accelerarono le operazioni: negli ultimi quindici minuti di gioco il Borussia Mönchengladbach siglava gli ultimi tre gol, quinta marcatura di Heynckes, poi Lienen e infine Kulik.
12-0. La più larga vittoria – o sconfitta, dipende dai punti di vista – della storia del calcio di Germania. Peccato che sia servita solo per le statistiche dacché i Geißböcke, i caproni di Colonia, batterono 5-0 il Sankt Pauli: la Bundesliga raramente ha vissuto pomeriggi così splendidi e veri da potervi incantare.