La Mitropa Cup fu un trofeo per club che in Europa ebbe celebrità soprattutto a cavallo tra le due guerre mondiali. Istituita pochi anni prima dei Mondiali, rappresentò la prima occasione di confronto tra le diverse scuole calcistiche esistenti. Inizialmente, fu una “Coppa dell’Europa Centrale”, stante la preminenza continentale del calcio mitteleuropeo e dell’area danubiana. Vi erano chiamate a partecipare le più illustri squadre di Ungheria, Austria, Cecoslovacchia e Jugoslavia, quest’ultima ben presto sostituita dall’Italia. Negli anni ’30 si aggiunsero anche squadre di Svizzera, Romania e di nuovo Jugoslavia e il numero delle partecipanti fu soggetto a variazioni. La qualità del Torneo era tale che oggigiorno la Mitropa Cup può essere considerata come la “Nonna” della Coppa dei Campioni.
Il prestigio della Mitropa calò dopo l’istituzione delle tre manifestazioni UEFA riconosciute, poiché vi partecipavano solo le squadre escluse dalle coppe principali.
Dal 1979 poi, divenne un trofeo riservato ai club vincitori dei rispettivi campionati di secondo livello. Conseguentemente, per quanto riguarda l’Italia, la miglior neopromossa dalla B.
Ed è proprio nel maggio 1982, alla vigilia del glorioso Mundial, che ritroviamo sull’Albo d’Oro di “Nonna” Mitropa un nome decisamente altisonante per la competizione: il Milan.
Tra i rossoneri, più di un giocatore che avrebbe disputato sette anni dopo la trionfale finale di Coppa dei Campioni a Barcellona, contro la Steaua Bucarest: Franco Baresi in primis (Campione del mondo qualche mese dopo, pur senza mettere mai piede in campo), Mauro Tassotti e Alberigo Evani.
Nella storia del Milan la stagione 1981 – ’82 fu probabilmente la pagina più buia. Il Diavolo riemerso da un solo anno dall’inferno della serie B, dove era stato precipitato a causa del coinvolgimento nel calcio scommesse, si stava apprestando a ritornare tra i cadetti, questa volta per una retrocessione mestamente maturata sul campo.
Proprio per aver vinto la serie B 1980-81, il Milan partecipò al quadrangolare con i cecoslovacchi del Vitkovice, gli ungheresi dell’Haladas e gli jugoslavi dell’Osjiek. Nelle gare disputate secondo la formula di andata e ritorno, il Milan perse a Ostrava contro il Vitkovice, superò per 2-0 l’Haladas (reti di Fulvio Collovati e Incocciati), pareggiò in trasferta con l’ Osjiek e vinse ancora a Szombathely, in Ungheria, e nel ritorno contro l’Osjiek (in rete anche “Dustin” Antonelli, padre dell’attuale terzino rossoneri).
La partita che assegnò la Mitropa Cup al Milan fu quella contro il Vitkovice a San Siro, il 12 maggio 1982 .
Quel giorno nel Milan, oltre alla triade che divenne poi due volte Campione d’Europa, Baresi – Tassotti – Evani, giocava in porta l’affidabile Ottorino Piotti, lunga carriera tra le provinciali quali Avellino e Atalanta, alcuni prodotti del vivaio svezzati durante la stagione della serie B, quali Icardi e Battistini – destinati ad una lunga carriera in serie A, Francesco Romano – poi regista del primo scudetto con il Napoli di Maradona – , l’esperto ex nazionale Aldo Maldera, già vincitore con i rossoneri dello “scudetto della stella” e campione d’Italia con la Roma nella stagione successiva, le mezzali Walter Novellino e Adelio Moro, talenti mai del tutto espressi, un centravanti scozzese rispondente al nome di Joe Jordan, detto lo “squalo”, bomber di caratura europea ma arrivato in Italia sul finire della carriera, alcuni fanti della categoria come Maurizio Venturi e un giovane di nome Alberto Cambiaghi, due sole presenze con il Milan e mai in campionato, una in Coppa Italia e una proprio in quella serata. In panchina, al posto dell’esonerato Gigi Radice, sedeva Roberto Galbiati, storico vice di Fabio Capello.
Assenti altri elementi di spicco, quali i già menzionati Antonelli e Collovati (Campione del Mondo da titolare pochi mesi dopo e protagonista di un trasferimento all’Inter a fine stagione), il giovane Incocciati, anche lui futuro compagno di squadra di Maradona, e Ruben Buriani, biondo centrocampista esterno, anche lui già protagonista nello “scudetto della stella”.
Finì 3-0, segnò Franco Baresi in apertura, su calcio di rigore, poi proprio il giovane Cambiaghi e in chiusura, sempre su rigore, Joe Jordan, invitato a gran voce dal pubblico rossonero sul dischetto. In un clima surreale, il Milan sollevò “Nonna” Mitropa, l’ultimo trofeo prima dei fasti sacchiani.
Pochi giorni dopo, la retrocessione in B divenne ufficiale. Il Milan avrebbe rivinto la serie B nella stagione seguente (davanti alla Lazio) ma rinunciò a partecipare all’edizione 1983 – 84, lasciando il posto agli austriaci dell’SC Eisenstadt.
Di seguito, il tabellino completo:
Milan 3 Vitkovice 0
Milan: Piotti, Icardi, Maldera, Venturi, Tassotti, Baresi, Cambiaghi (69′ Romano), Novellino, Jordan, A. Moro (46′ Battistini), Evani – All. Galbiati
Vitkovice: Zapalta, Bales, Moravcik, Cevela (58′ Kusmir), Lisanik, Sourek, Marchevsky, Svatonski (75′ Mydlo), Smetana, Gajdusek, Albrecht – All. Dunaj
Reti: 12′ rig. Baresi, 50′ Cambiaghi, 77′ rig. Jordan
Arbitro: Vlaijc
Qui, un breve video di quella vittoria
Per la redazione di questo articolo, è stata fonte indispensabile il libro di Sergio Taccone “Quando il Milan era un piccolo diavolo“ (Limina 2009.