ESCLUSIVA MP – Milan e Inter, si rischia grosso. L’allarme dell’esperto: “O si cambia o saranno guai entro 5 anni”
Un’analisi approfondita, a tutto tondo, sul nostro mondo del pallone. Soprattutto, un’analisi che chiama tutti a fare attenzione perché il nostro calcio potrebbe presto perdere due grandi protagoniste. Abbiamo avuto il piacere, durante il convegno effettuato a Milano nella splendida cornice di piazza Sant’Ambrogio Pescatore, di fare due chiacchiere con Mr. Anthony First Pinna, manager Australiano da sempre appassionato di calcio.
Tifosissimo del Catanzaro – perché da lì venivano i suoi nonni, italianissimi come dimostra il suo cognome – Pinna, economista molto famoso in Oceania, ha presentato agli italiani il suo libro “Soccer: italians (should) do it better”, edito dalla Fisher, prima casa in Italia a dedicare una collana a libri di economia incentrata sul mondo del pallone.
Molto cordiale mr. Pinna, soprattutto quando ci spiega il perché in Italia si rischia grosso: “Sono anni che studio l’economia italiana applicata al calcio – ci dice con un elegante accento inglese – e posso dire che non c’è affatto da sorridere. Guardate il caso del Parma: è incredibile come nessuno si sia reso conto che già da due anni questa fine era certa”. E il futuro, secondo mr. Pinna, non è affatto roseo: “Sembra di navigare in un mare in cui ci sono pochi pesci e tanti fishermen (pescatori, ndr) – ha spiegato – cosa succede? Che tanti tornano a casa con le reti vuote, e un paio di fortunati tornano a casa soddisfatti. Questo per dire che nel calcio non ci sono più liquidi, e i presidenti delle squadre della nostra Serie A chiudono continuamente i propri bilanci in rosso (e dunque, con le reti vuote), salvo due o tre che riescono con le strategie giuste a tirare avanti, come Juventus o Udinese”.
Sono due principalmente le squadre che devono preoccuparsi, secondo Pinna: “Milan e Inter” annuncia. “Ed è per questo che ho scelto proprio la capitale lombarda per lanciare questo allarme”. A spiegare il perché rischino proprio le due squadre meneghine, Pinna chiama in causa il suo fedele amico e collega, Mr. Prime Liska, economista svedese che in passato è stato nel Consiglio di Amministrazione della Spi.ne., società italiana di costruzioni navali che a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 è stata vicina a una collaborazione con il club rossonero. “Valutando l’andamento delle due squadre sia in campionato che in termini economici, notiamo come sia Milan che Inter siano chiaramente soggette alla Legge di Seaman. ‘Una società che prevede di quotarsi in borsa – spiega tale legge economica – deve riuscire a farlo entro 12 mesi dall’ultima chiusura di bilancio in attivo’. Questo per evitare che gli sforzi economici utilizzati per svolgere tale compito si ripercuotano negativamente sul resto delle operazioni del club”. L’Inter e il Milan hanno spesso dichiarato tale volontà, anche a distanze molto maggiori di un anno.
Ma non c’è solo questo: “La questione stadio è un’altra grana piuttosto pesante da sciogliere – spiega Liska – Il Milan pensa di lasciare San Siro, l’Inter non sembra avere le idee chiare. Nel frattempo, ogni domenica il popolo rossonero e quello nerazzurro sono sempre meno numerosi allo stadio, e il pubblico porta soldi, oltre che entusiasmo e risultati. La mancanza di calore è un sintomo chiaro del fatto che o le dirigenze cambiano il loro operato, o nel giro di quattro-cinque anni, in mancanza di investitori seri e capaci, questi due club rischiano di chiudere nel peggiore dei modi una gloriosa storia”.