Formula 1, GP Malesia: la Ferrari torna al trionfo e cambia le prospettive di un’intera stagione

I presentimenti, le frasi miste di circostanza e timore concreto, pronunciate da Hamilton, e le sensazioni di una Ferrari di nuovo competitiva si sono materializzate come uno dei tanti fulmini malesiani sul circuito di Sepang. La rossa torna dove gli spetta, vince nella strategia, nella guida, nella macchina e nel degrado gomme, e spalanca davanti a se una stagione che nemmeno il più ottimista di Maranello avrebbe potuto aspettarsi.

La chiave di volta di tutto il Gp viene messa in luce all’inizio della trama: al terzo giro Ericsson sbaglia alla curva 1, si insabbia e, memori dell’utilizzo di gru senza Safety Car, la direzione di gara decide di congelare tutto mandandola in pista. Le Mercedes a sorpresa optano per un pit stop lampo mentre Vettel, bravo a conservare la seconda posizione al via, resta in pista prendendo il comando e comincia a dirigere tutta l’orchestra.

Räikkönen, candidato nuovamente al premio oscar della sfortuna dopo soli due Gp, comincia invece una lunga rimonta a causa della foratura provocata da Nasr durante il primo giro, mentre delle McLaren nessuna traccia fino al ritiro di Alonso al giro 22, seconda prova disastrosa nonostante l’ottimismo cronico di Nando, spammato ovunque nelle dichiarazioni post ritiro.

Il giro di boa della gara è un’altra tappa cruciale della gara marcata rosso: Vettel, dopo aver effettuato il primo pit stop, rimonta su Hamilton e lo passa con enorme facilità, costringendolo ad un altro cambio gomme troppo anticipato per una strategia a due soste. Rosberg invece, disperso tra mediocrità e anonimato, non riesce nemmeno ad entrare in duello mantenendo con il compitino domenicale la terza piazza.

Il capolavoro Ferrari si materializza e si perfeziona al giro 38: Vettel rientra per il secondo pit stop e riesce al ritorno in pista a stare davanti per un nulla a Rosberg, aprendosi cosi una striscia di asfalto nero lunga 18 giri fino alla bandiera a scacchi che regala una gioia immensamente rossa ad una scuderia che non festeggiava dal 12 Maggio 2013, quando Alonso appose il suo ultimo sigillo nel Gp di Spagna.

Räikkönen completa la giornata della svolta riuscendo a rimontare fino alla quarta piazza, l’immagine invece delle Red Bull è l’istantanea del doppiaggio di Vettel nei confronti della coppia in groppa al toro, che chiude la zona punti dietro alla scuderia meno decorata della stessa famiglia, che invece porta Verstappen in settima posizione e Sainz una sola piazza dietro; ma dopo 676 giorni la vera, bellissima, enorme sorpresa è rivedere una rossa sul gradino più alto del podio.

 

Risultato finale:
1. Vettel Ferrari 56 giri completati
2.
Hamilton Mercedes +8″569
3. 
Rosberg Mercedes +12″310
4. Räikkönen Ferrari +53″822
5. Massa Williams +1’10″409
6. Bottas Williams +1’13″586
7. Verstappen Toro Rosso 1’39″085
8. Sainz jr. Toro Rosso 1 giro
9. Kvyat Red Bull 1 giro
10. Ricciardo Red Bull 1 giro
11. Grosjean Lotus 1 giro
12. Nasr Sauber 1 giro
13. Pérez Force India 1 giro
14. Hülkenberg Force India 1 giro
15. Meheri Marussia 3 giri

Ritirati: Ericsson (Sauber), Alonso (McLaren), Button (McLaren), Maldonado (Lotus)

Classifica piloti: Hamilton 43, Vettel 40, Rosberg 33, Massa 20, Räikkönen 12, Bottas 10, Nasr 10, Ricciardo 9, Hülkenberg 6, Sainz 6, Verstappen 6, Ericsson 4, Kvyat 2, Pérez 1.

Classifica costruttori: Mercedes 76, Ferrari 52, Williams 30, Sauber 14, Toro Rosso 12, Red Bull 11, Force India 7.