Rossoblù Potenza, dirigenti e tesserati aggrediti a Gallipoli
Fanno scalpore le parole di Maurizio Notaristefani, presidente della compagine lucana Rossoblù Potenza, militante nel Girone H di Serie D, a proposito della trasferta di Gallipoli, peraltro terminata con una sconfitta.
Infatti, al momento del momentaneo pari degli ospiti, dirigenti e tesserati presenti in tribuna si sono visti aggrediti, spinti e insultati da alcuni tifosi della squadra salentina, che non avevano preso bene il gol del pareggio.
Queste le parole di denuncia del presidente Notaristefani:
“La dirigenza potentina è stata accompagnata nell’area antistante gli spogliatoi, sotto insulti della gente in tribuna, sputi e lanci di oggetti, alcuni dei quali hanno sfiorato una bambina, figlia di un collaboratore del Potenza. La dirigenza ha dovuto lasciare lo stadio scortata dalla polizia, mente fuori dall’impianto sportivo erano assiepati altri gruppetti di tifosi del Gallipoli. Va dato atto alla società Gallipoli di essersi messa a disposizione del Potenza e di aver manifestato solidarietà nei confronti della dirigenza rossoblù prendendo le distanze dal comportamento violento e scorretto dei loro tifosi. La situazione tuttavia non è ulteriormente trascesa grazie alla compostezza e all’equilibrio dei potentini che hanno evitato di cadere nelle provocazioni volgari e violente a loro indirizzate; il servizio d’ordine al Bianco di Gallipoli è sembrato piuttosto carente per l’assenza di personale incaricato. Sono sconcertato e deluso. Trovo scandaloso il comportamento di alcuni ‘genitori’ che non hanno fatto nulla per impedire il comportamento villano dei loro figli, e se sono queste le future generazioni di tifosi che andranno a riempire gli stadi, siamo messi male. Parlando poi di qualcosa di scandaloso, vorrei ringraziare l’efficientissimo agente di polizia che, munito di telecamerina, pensava bene fosse più utile riprendere gli aggrediti piuttosto che gli aggressori. Infine avrei un appunto per la Signora Prefetto di Lecce: gli scalmanati ci sono ovunque, ma vorrei invitarLa a riguardare un attimo la partita di andata e quella di ritorno, ma dal punto di vista comportamentale, e a chiedersi se fosse davvero la tifoseria potentina quella ‘così pericolosa”.