Una delle storie più tristi e trascinate nel tempo della storia del calcio greco è finita. Finalmente. E’ una sensazione di sollievo, come se si trattasse di un malato incurabile vittima di accanimento terapeutico che riesce ad andarsene sereno, in casa sua. Oggi si sarebbe dovuta giocare OFI-PAS Giannina (la Federazione aveva freddamente dato il suo benestare), ma la dirigenza bianconera ha deciso per il ritiro della storica squadra cretese dal campionato. Tutti sotto la curva: i giocatori regalano le maglie, l’allenatore Nikos Anastopoulos piange a dirotto, consolato da Giannis Petrakis, manager del PAS, in passato grande condottiero dei bianconeri.
L’OFI, rimasto l’altro ieri con 12 giocatori in rosa dopo le ultime partenze di Loria e Merebashvili, stacca la spina di fronte a chi lo ha sempre amato: “Abbiamo visto la legge applicata in forma mutevole“, ha detto Nikos Machlas, che si è prodigato in questi ultimi mesi per trovare i soldi necessari, “Abbiamo visto due pesi e due misure. La dirigenza ha sempre spinto affinché finissimo il campionato con dignità, ma le decisioni della Federazione hanno ucciso il club. Siamo di fronte a una vergogna per tutto il calcio“.
Ora, le restanti cinque gare vedranno vittorie a tavolino assegnate alle avversarie della gloriosa squadra di Heraklion, che, come l’AEK e l’Aris, è riuscita a vivere l’ultimo anno di professionismo grazie alle continue iniezioni di capitale. Con la differenza che l’OFI non è riuscito a raggiungere la 34/a giornata. Il futuro del club è in mano ai futuri investitori. Se, come molto probabile, si procederà con il fallimento, il debito superiore ai dieci milioni di euro si dissolverà e Creta vedrà la sua realtà più importante ripartire dai meandri della terza serie.