Il Westfalenstadion, per qualunque italiano abbia seguito – ormai quasi nove anni fa – i Mondiali di calcio tedeschi, non potrà mai essere uno stadio come tutti gli altri. Una nazionale con tanti juventini, quella sera del 4 luglio 2006, stava infatti per compiere l’impresa calcistica più grande del nuovo millennio: vincere contro i tedeschi è sempre stato bello – e frequente – per gli azzurri, ma farlo a casa loro in una semifinale mondiale è qualcosa di indimenticabile.
Non si può vivere soltanto di ricordi, però, perché stasera servirà un’altra impresa per spingere la squadra di Massimiliano Allegri ai quarti di finale della Champions League: i padroni di casa hanno ripreso ritmo dopo un inizio a dir poco lento in Bundesliga, ma alcuni tasselli non convincono pienamente. Su tutti Ciro Immobile, lasciato in estate proprio dai bianconeri per andare a prelevare Alvaro Morata da Madrid, all’inizio sembrava un’operazione senza senso, di quelle che le nostre società ultimamente commettono troppo spesso: invece, al momento, i dirigenti bianconeri stanno avendo ragione, tanto che lo spagnolo sta gradualmente scalando le gerarchie all’interno della rosa della Juventus e sta scalzando un signor attaccante come Fernando Llorente, troppe volte sottovalutato per il lavoro sporco che compie, facilitando le cose a Tevez e ai centrocampisti.
Servirà una Juventus cinica, capace di individuare il momento in cui fare la partita e quando, invece, sarà necessario correre ai ripari e proteggere la porta di Buffon. Lo stadio sarà una bolgia, il pubblico è a dir poco caloroso – e in Europa ha ben pochi eguali, nonostante la posizione in classifica – e nella rosa del Borussia ci sono alcune individualità che possono mettere in difficoltà la squadra di Massimiliano Allegri. Sarà molto importante concludere il primo tempo in parità, ancora meglio se con gol, per poi resistere agli assalti di Reus e compagni; niente barricate, però, perché come visto allo Juventus Stadium la difesa tedesca ha ben più di una lacuna, e sfruttarle a dovere sarà fondamentale per passare il turno. Benefici non solo tecnici, ma anche economici: e in vista dell’estate, quando in molti club busseranno per Paul Pogba, avere da parte un tesoretto potrebbe essere fondamentale per resistere.
In primis, però, c’è un turno da passare per far vedere che il calcio italiano non è morto, che nonostante i mille problemi che affliggono questo sistema malato, alcune eccellenze restano per sempre. E se fosse Marchisio il prossimo juventino a zittire i tifosi tedeschi di Dortmund?